Per una volta, scrivo questo post con l'intento non di fornire consigli, ma di riceverne!
Dovete sapere che amo molto mettere sul mio davanzale, tutti gli autunni, delle belle piante di ciclamini: la fioritura è rigogliosa e dura tutto l'inverno, iniziando ad esaurirsi solo con l'inizio della primavera... insomma, è una nota di colore sgargiante e allegro, che mi accompagna tra le tonalità grigie delle stagioni fredde. Il vero problema è: come tenere vive queste maledette piante, dalla primavera all'autunno seguente? E' una maledizione!
I miei ciclamini stanno sulla mia finestra (lato ovest) da ottobre a marzo/aprile circa e, fino a quel momento, scoppiano di salute. Di giorno prendono quindi la luce diretta, di notte godono del riparo degli scuri e, se nevica, li porto nel vano-scala per evitare che gelino nei giorni con temperature più rigide. Giuro che sono meravigliosi, non un cenno di debolezza, marciume o cos'altro, sono MAGNIFICI, tant'è che fanno invidia a mia madre, il vero pollice verde della casa. Poi arrivano i primi pomeriggi di sole primaverile, ed ecco che fiappiscono: è il momento in cui mi decido, a malincuore, di trasclocare i ciclamini all'esterno, in penombra. E da lì, il declino inesorabile.
Anzitutto, dopo una settimana di trasloco all'esterno, mi ritrovo tutte le foglie ingiallite di colpo. E' il ristagno d'acqua di qualche pioggia primaverile? Forse: così quest'anno li ho traslocati fuori senza sottovasi, ma il risultato è stato identico: dopo una settimana erano gialli. Nelle settimane successive mi rassegno a togliere ad una ad una le foglie fiappe e gialle, i fiori un lontano ricordo (ed erano così belli!), ormai diventati peduncoli informi marroncini. Ma la pianta è viva, tanto mi basta. Riesco quindi far sopravvivere il ciclamino fino a giugno: ormai è privo di foglie, ma il bulbo è duro e consistente, chiaramente vivo. Da qui in poi però accade sempre l'inevitabile, nonostante i miei molteplici tentativi di anno in anno.
Anno n.1: provo a fare come dicono i libri e gli esperti. A giugno sospendo le annaffiature, porto i bulbi in magazzino (posto relativamente fresco e asciutto), li riprendo in agosto travasandoli in vasi con nuova terra. O meglio: credo di travarsali, in realtà mi ritrovo la metà dei bulbi che si sono incartapecoriti, accartocciati su loro stessi, praticamente implosi. Non mi rassegno e provo a piantare i superstiti in terriccio super-buono, annaffio un pochino (non troppo!) nelle settimane seguenti... e il risultato è che, ora di settembre, i superstiti sono tutti andati.
Anno n.2: a partire da giugno, provo a lavarmene le mani, nella speranza che la natura faccia il suo corso, e interro i bulbi in una zona ombrosa, in giardino. Non annaffio e non faccio nulla: d'ora in poi ci penseranno le piogge estive ed autunnali, insomma me ne infischio, convinta (erroneamente!) che i ritmi naturali non possano uccidere i ciclamini. Mi dico: "Piuttosto che morti, meglio che fioriscano in giardino. Ecco, ora li affido alla natura, perchè mai dovrebbero morire?". Già, perchè mai?
Anno n.3 (lo scorso): provo a seguire il consiglio della ragazza del Garden da cui li ho comprati. Non sospendere mai le annaffiature, neppure in estate, ma solo renderle meno frequenti. Ottimo: tutti i ciclamini marciti. Vi assicuro che le annaffiature sono state rarissime e centellinate. Ora, poichè non crediate che ho il pollice nero, vi mostro altre piante che curo da anni con notevole successo:
Quest'anno sono daccapo: ho comprato i miei ciclamini nuovi fiammanti, so che avrò una fioritura meravigliosa e spettacolare fino a marzo, ma poi cosa devo fare esattamente per non ucciderli tutti? In pratica mi manca solo una possibilità da sperimentare: non portare fuori i ciclamini in primavera, ma traslocarli in un'altra zona della casa fresca e luminosa. Basterà? Ho diverse conoscenti che mi hanno detto "Ma no, è facilissimo tenere i ciclamini, a me rifioriscono sempre tutti gli anni!"... mah, io sono un pò scoraggiata. Avete consigli da darmi? Vi ringrazio già in anticipo :-) Buon fine settimana!