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Channel: Rumore di fusa
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Vi racconto un mese pieno di meraviglie, incontri e vita

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Lo scorso mese la mia vita sociale si è arricchita notevolmente, perchè ho fatto un sacco di incontri interessanti: ho conosciuto un'ape legnaiola e ora non mi sfuggirà più la sua iridescenza violablu; ho salvato un riccio; ho incrociato la mia strada con quella di tartarughe di terra, di formiche e di un topolino; ho pedalato accanto ad aironi bianchi e grigi, germani reali, gazze, cornacchie e banchi di pesci di fiume; ho ammirato il volo dei gheppi al tramonto e il frullìo dei pipistrelli nel buio della sera; ho studiato mentre tortore, merli e fagiani discutevano con convinzione in giardino; ho esplorato in compagnia della mia gatta un campo di grano; ho ammirato la leggiadria del primo macaone, delle vanesse e delle cavolaie nell'aria afosa; ho ascoltato l'accordo iniziale del concerto estivo delle cicale, che ora come ora è in pieno svolgimento.


Lo scorso mese ho giocato con gli elementi: ho immerso i piedi nudi nell'acqua del temporale, sentendo la freschezza dell'erba e delle pozzanghere; mi sono seduta sotto grandi pioppi e ancora più antiche querce, godendo della loro compagnia e tutela; il vento mi ha accarezzato con il suo tocco ogni volta diverso, tempestoso o languido a seconda dei giorni;  mi sono stesa sul prato, avvertendo il tepore della terra scaldata dal sole di queste giornate estive; ho giocato con il fango, modellabile e avvolgente, come facevo da bambina; mi sono lasciata baciare dai raggi del sole mattutino come fossi una lucertola o una margherita; ho corso, per un paio di minuti splendidamente folli, sotto lo scroscio potente di un acquazzone serale... e quando sono rientrata in casa, passando davanti allo specchio con i capelli e la maglietta umidi, ho rivisto una me stessa più giovane di 12 anni, almeno.  


 
Lo scorso mese ho goduto di colori, profumi e sapori indimenticabili: ho colto albicocche e fichi direttamente dall'albero, assaggiando la polpa dolcissima ancora calda di sole; ho raccolto di primo mattino le 33 noci acerbe dai vecchi alberi di mia nonna, per il nocino di San Giovanni che sta venendo preparato dall'Estate stessa; ho ammirato in piena città un melograno pieno di fiori che sembravano di carta crespa e la macchia di colore degli oleandri; sono rimasta ammutolita di fronte alla sfumatura metallica del cielo, prima di un terribile temporale pieno di lampi, tuoni e grandine; mi sono persa nell'avvistare i colli all'orizzonte in una giornata limpida, piena di nuvole come ciuffi di panna montata; sono rimasta incantata di fronte alla pace trasmessami dai tramonti e dai luccichii delle prime stelle. 



Lo scorso mese ho colto una sfida apparentemente semplice e non necessaria, per me che abito già in campagna e a contatto con la natura... ma in questo modo ho vissuto davvero "un mese selvatico". Partita entusiasta dell'iniziativa, ma anche già convinta che più di tanto non avrei sentito la differenza (dato che credevo di praticare già uno stile di vita a contatto con la natura), ho capito invece che il contatto con la terra, l'erba, il vento, il sole e le creature che ci circondano, non è mai abbastanza. Tutto ciò è fonte insostituibile di meraviglia, stupore, appagamento, curiosità, conoscenza, salute, benessere, piaceri, pace interiore e un pizzico di follia. Grazie allo sforzo di fare qualcosa di "selvatico" ogni giorno, tenendo in considerazione l'ambiente nel quale sono inserita (sia in campagna, che in città), ho scoperto quanto tutti noi possiamo essere sempre e ancora più selvatici... con mia grande sorpresa, ho osservato anche che questo creava perfino un circolo virtuoso: più io cercavo la natura, più lei cercava me. 


Lo scorso mese, ogni giorno di più, mi è parso di addentrarmi in un percorso sempre più coinvolgente, come se stessi seguendo una straordinaria mappa che mi dava uno sguardo sul mio quotidiano più vivido, più profondo, semplicemente migliore: un tracciato che ho imparato a conoscere alba dopo alba. E, alla luce di tutto ciò, questa è la mia testimonanza su quanto un tale modo di vivere, in tutti i giorni dell'anno e in tutte le stagioni, sia oggi una strada sempre più rara, sempre più preziosa, sempre più necessaria da cercare, scegliere e percorrere, quanto più possiamo e senza accontentarci mai.

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