Un detto popolare vuole che il calabrone, che non avrebbe le caratteristiche fisiche idonee al volo, non sapendo nulla di leggi dell'aerodinamica, se ne infischia e vola ugualmente. Ora, se probabilmente questo detto è poco fondato (il calabrone vola eccome, perchè il suo corpo è idoneo al volo!), una cosa simile e veritiera si può dire invece dei gatti ciechi: non sanno di essere ciechi e, se anche lo sono diventati dopo un trauma o una malattia, si adeguano talmente bene da riuscire a vivere come se ci vedessero. I gatti ciechi corrono per casa, fanno le scale spediti, si arrampicano, giocano e vi guardano proprio come se ci vedessero, tanto da mettere in dubbio la loro mancanza della vista! Oggi vorrei parlarvi proprio di questi mici che noi consideriamo "disabili", per renderci conto di quanto il loro handicap dipenda soprattutto dalle condizioni ambientali che noi siamo in grado di offrirgli e non dalla loro limitazione visiva. E vi presento subito Ray, micio in attesa di adozione al gattile di Ferrara che ha perso entrambi gli occhietti: la sua storia sarà utile per capire molte cose sui gatti non vedenti.
Ray, aspetta adozione al gattile di Ferrara (tel: 3288879870) |
Come già vi ho raccontato grazie alle vicende della micia Baghera, i gatti ciechi riescono ad orientarsi nel proprio ambiente molto meglio rispetto a quanto possa farlo un essere umano cieco, dal momento che il senso normalmente più sviluppato dai felini è l'udito, che in tal caso si affina ancor di più. Quindi il primo "mito" da sfatare è il paragonare un gatto non vedente ad un uomo non vedente: senza credere che la limitazione visiva sia indifferente per il micio, bisogna comunque tenere presente che la vista non è mai il senso principale per il gatto e quindi ne viene, in proporzione, meno penalizzato rispetto a quanto accade per noi uomini, che facciamo affidamento in primis sulla percezione visiva per approcciarci al mondo. L'udito dei gatti, già di norma finissimo, diventa lo strumento essenziale ed efficace per cogliere gli stimoli ambientali: i pericoli, ma anche la nostra voce ed i rumori che permettono l'orientamento. Anche l'olfatto è fondamentale nei nostri felini domestici ed anche è grazie ad un insieme di segnali odorosi che il gatto si orienta e prende possesso del suo ambiente: questo significa che quando il micio avrà "marcato" il suo territorio, avrà posto segnali importanti per muoversi con sicurezza.
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Le lunghe vibrisse del gatto sono un organo sensoriale eccezionale |
Altro senso molto sviluppato nel gatto è il tatto: non pensate tanto ai cuscinetti sotto le zampe, quanto piuttosto al diffuso sistema di vibrisse che si trova su tutto il corpo del micio. Baffi e vibrisse si concentrano nella zona del muso, tra naso, occhi e mento, ma non solo: se osservate bene, potrete trovare alcuni "peli speciali" (più grossi e rigidi) anche sulla schiena e sui fianchi del vostro felino domestico... si tratta anche in questo caso di vibrisse! I gatti sono in grado di percepire gli ostacoli non solo con il contatto diretto con gli oggetti, ma anche a distanza, poichè le vibrisse sono talmente sensibili da riuscire a captare gli spostamenti d'aria tra un oggetto e il proprio corpo. In tal modo il gatto cieco riesce a costruire una "mappa" delle stanze e del proprio ambiente, con distanze precise, ostacoli e punti sicuri. Abbinando questa mappa mentale alle informazioni fornite seduta stante dall'udito e dall'olfatto, il gatto cieco riesce a muoversi in modo sicuro e autonomo nel suo ambiente. Ecco spiegato il comportamento quasi "miracoloso" dei gatti ciechi che si muovono senza alcun problema, riuscendo a fare cose che noi uomini - privati del senso della vista - non riusciremmo neppure a immaginarci. E qui voglio proprio mostrarvi Ray che gioca a calcio in gattile: sembra quasi impossibile che questo miciotto abbia subìto l'asportazione di entrambi gli occhietti.
Ray è al gattile di Ferrara che aspetta adozione (per info: 328 8879870): come avete potuto vedere è autonomo, si muove sicuro nel suo ambiente, è vivace, simpatico ed è un grande coccolone; cerca il contatto umano e le carezze come pochi altri mici. Se abbiamo capito che il micio cieco può vivere una vita piena e felice nonostante la mancanza della vista, è doveroso sapere che la sua sicurezza dipende da noi e dall'ambiente che saremo in grado di predisporgli. Senza drammi, naturalmente: gestire un gatto non vedente è molto più semplice di quanto si creda! I gatti hanno mille risorse e noi non dobbiamo fare altro che aiutarli un pochino, mettendoli al riparo dai pericoli che da soli non sarebbero in grado di percepire e affrontare. I mici ciechi dovranno vivere in un ambiente ben curato e "limitato": non possono avere libero accesso a tutto il mondo circostante, poichè è evidente che la loro sicurezza è data soprattutto dalla loro pregressa conoscenza del territorio.
Vediamo quindi, per Ray ma anche per tutti i mici non vedenti, di raccogliere qualche consiglio utile ai fini della serena convivenza con un micio cieco, per garantirgli una vita piena e felice:
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Anche Tom è non vedente, molto affettuoso e amante della compagnia umana. |
Vediamo quindi, per Ray ma anche per tutti i mici non vedenti, di raccogliere qualche consiglio utile ai fini della serena convivenza con un micio cieco, per garantirgli una vita piena e felice:
- Prima dell'adozione, mettere in sicurezza la casa: eliminare oggetti appuntiti o di materiale fragile che potrebbero essere colpiti inavvertitamente dal gatto; controllare e limitare l'accesso a finestre aperte e porte che danno all'esterno; mettere in sicurezza balconi e terrazzi. Se si possiede un giardino, recintarlo "a prova di gatto" (con recinzioni alte e piegate verso l'interno in modo da rendere difficoltosa la scalata) e anche in questo caso considerare i pericoli, come ad esempio cespugli, siepi o piante spinose (recintatele o rimuovetele).
- Quando si porta a casa per la prima volta un micio non vedente, dargli tempo, pazienza e affetto, limitando ad una sola stanza la sua possibilità di esplorazione per i primi giorni e poi facendogli esplorare la casa in modo molto graduale e "guidato": questo gli permetterà di conoscere al meglio il suo ambiente, prendendo nota della conformazione della casa.
- Stategli molto vicini in questa fase di ambientamento e parlategli il più possibile, perchè la vostra voce diventi un riferimento e non si senta abbandonato e solo. Normalmente i gatti ciechi amano il contatto fisico e quindi sfruttate anche questo per "guidarlo" nell'esplorazione della stanza e degli ambienti.
I balconi possono essere messi in sicurezza tramite reti (nella foto: Giotto) |
- Non spostate mai i mobili e cercate di tenere in ordine il più possibile la casa, perchè il micio non vedente una volta che si è abituato all'ambiente e si è creato la sua "mappa mentale", non debba incorrere in sorprese sgradite (un sacchetto della spesa in mezzo alla stanza, una ciabatta dove non doveva essere, ecc.).
- Non spostate mai neppure le sue ciotole, il tiragraffi e la sua lettiera dai luoghi dove normalmente si trovano: a livello olfattivo sono importanti punti di riferimento e il micio ha bisogno di questo tipo di zone per sentirsi al sicuro e orientarsi.
- Un utile suggerimento è il predisporre stimoli olfattivi o uditivi in zone particolaridella stanza o della casa, come ad esempio porre una sveglia rumorosa (il "tic-tic" delle lancette), saponette o pot-pourrì in angoli, aree specifiche o corridoi... naturalmente non dovrete cambiare mai il posto di questi stimoli, perchè una volta che il gatto ha memorizzato la loro posizione e la usa come punto di riferimento, è importante che restino dove sono.
- Giocate con lui, parlategli, coccolatelo, muovetevi per la stanza continuando a chiamarlo come se fosse un micio vedente. Non c'è cosa più penosa e dannosa per un gatto cieco di essere trattato da "disabile": più sono gli stimoli e le esperienze che gli si permettono e gli si offrono, più il micio potrà sviluppare autonomia, sicurezza e vivere in piena felicità.
Orbolo: è stato uno dei mici "storici" del gattile di FE, non vedente e coccoloso! |
Allora, cosa ne dite? Avete mai avuto esperienza di mici ciechi? Vivere con un gatto non vedente non comporta chissà quali rivoluzioni: si tratta solo di mettere in pratica piccoli accorgimenti che permettono al nostro micio di vivere in completa sicurezza, il resto sarà in grado di farlo lui! Adottare un micio con questo tipo di disabilità ci può insegnare molte cose: non solo è un bel gesto perchè difficilmente i gatti "imperfetti" vengono scelti, ma soprattutto ci mostrerà quanto l'handicap sia un limite che spesso siamo noi ad enfatizzare, con le nostre convinzioni e le nostre aspettative. Vivendo con un gatto non vedente non trattatelo da "disabile": abbiate pazienza e incoraggiatelo, una volta che si sarà adattato all'ambiente vi sorprenderà, dimostrando un entusiasmo, una vitalità e un'autonomia da farvi perfino invidia!