Ho concluso lo scorso post sull'acqua virtuale con una serie di dati sconfortanti: ogni 15 secondi muore un bambino nel mondo per malattie connesse con la scarsa qualità dell'acqua, ma in generale sono 2,5 miliardi le persone che non hanno una quantità d'acqua sufficiente a soddisfare le loro esigenze quotidiane alimentari e igienico sanitarie. Dovete sapere che di tutta l'acqua presente sulla Terra, solo una minima percentuale (l'1%!) è dolce ed immediatamente disponibile per il consumo umano... ma non fatevi "ingannare" da questo dato: le Nazioni Unite hanno calcolato che, in sé, quest'1% sarebbe sufficiente per tutti... il problema è che è distribuito in modo assolutamente diseguale sul pianeta e l'uomo, da parte sua, aggrava la situazione sovrasfruttando le riserve idriche dei paesi in via di sviluppo, per soddisfare l'enorme richiesta d'acqua dei paesi ricchi.
![]() |
Immagine da web. Fonte QUI |
La richiesta d'acqua dei paesi ricchi si traduce soprattutto in una richiesta di prodotti, la cui produzione implica un consumo idrico nelle nazioni in via di sviluppo. Abbiamo visto che per fare una maglietta di cotone servono 2700 litri d'acqua: questi vengono consumati prima di tutto per coltivare il cotone (generalmente le piantagioni sono in India, Pakistan, Uzbekistan), poi altra acqua viene impiegata nel processo produttivo e di confezionamento della maglietta (ad es. in Cina). Quei 2700 litri vengono quindi sottratti dalle riserve idriche di India e Cina, per produrre un prodotto che "consumiamo" noi: in pratica, importando ed acquistando quella maglietta, siamo noi a consumare quell'acqua.
![]() |
Consumi d'acqua legati alla produzione del cotone: i maggiori consumatori siamo noi europei, ma l'acqua arriva da altri paesi nel mondo (India, Pakistan, Cina), che quindi stanno impiegando la loro acqua per noi. Fonte: QUI |
Perchè vi ho fatto un tale discorso complicato? Per parlarvi dell'impronta idrica, o water footprint: uno strumento di calcolo il grado di dirci quanto "pesa" un prodotto, un singolo individuo, un'azienda o una nazione in termini di consumo di acqua. Naturalmente la water footprint non conterà solo l'acqua consumata "direttamente" (es. quando ci facciamo la doccia), ma terrà conto soprattutto degli enormi quantitativi d'acqua virtuale nascosti nei prodotti che importiamo ed esportiamo. Si tratta di conteggi complessissimi, che si devono al prof. Hoekstra e alla sua "Waterfootprint Network", team di esperti mondiali in questo campo.
Arriviamo al punto: l'impronta idrica dell'Italia. E' stata calcolata di 2330 metri cubi annui pro-capite... che, tradotti in litri quotidiani per persona, significa che, in media, l'italiano consuma un'enormità d'acqua ogni giorno: circa 6000 litri! Sembra un dato quasi inconcepibile, ma ahimè è veritiero se pensiamo ai nostri consumi quotidiani tra abbigliamento, oggetti vari, alimentazione... abbiamo visto nello scorso post che, ad esempio, una sola pizza margherita contiene 1260 litri d'acqua virtuale, oppure una tazzina di caffè 140 litri d'acqua virtuale. Vi suggerisco a questo proposito di visitare la galleria di prodotti sul sito della Waterfootprint, potrete scoprire il contenuto d'acqua virtuale di tantissimi prodotti.
La "product gallery" su www.waterfootprint.org |
Naturalmente il punto fondamentale su cui vorrei stimolarvi è il calcolo della vostra impronta idrica: solo sapendo quanta acqua consumiamo e come, possiamo anche migliorare e ridurre gli sprechi. Vi suggerisco quindi di andare subito alla pagina del sito apposita: calcola la tua impronta idrica.
Se avete qualche problema con l'inglese non scoraggiatevi, vi basta un traduttore . Un ultimo suggerimento, per un calcolo dell'impronta affidabile: ecco come trasformare gli euro in dollari.
Riassumendo, comunque, per ridurre la nostra pesante impronta idrica e migliorare così la situazione di tante altre persone nel mondo, basterebbe seguire, tutti insieme, alcuni semplici consigli...
Con questo post ho concluso in modo estremamente sintetico il tema acqua virtuale & impronta idrica, ma se foste interessati in rete si trovano tanti approfondimenti, come ad esempio questo del WWF. Spero che questi argomenti, magari un pò complessi, vi abbiano comunque interessato e vi possano dare qualche spunto per agire in modo più consapevole e responsabile!
Se avete qualche problema con l'inglese non scoraggiatevi, vi basta un traduttore . Un ultimo suggerimento, per un calcolo dell'impronta affidabile: ecco come trasformare gli euro in dollari.
Riassumendo, comunque, per ridurre la nostra pesante impronta idrica e migliorare così la situazione di tante altre persone nel mondo, basterebbe seguire, tutti insieme, alcuni semplici consigli...
Con questo post ho concluso in modo estremamente sintetico il tema acqua virtuale & impronta idrica, ma se foste interessati in rete si trovano tanti approfondimenti, come ad esempio questo del WWF. Spero che questi argomenti, magari un pò complessi, vi abbiano comunque interessato e vi possano dare qualche spunto per agire in modo più consapevole e responsabile!