Sono ormai diversi anni che pubblico questo "appuntamento" stagionale e ancora mi stupisco di quante cose ci siano da scoprire, stagione dopo stagione, nel giardino di casa propria. Negli ultimi giorni ad esempio ho notato un fiore spontaneo e comunissimo che per me ha un significato molto speciale: quello del trifoglio di prato. Questo bel fiore, dalla forma simpatica e accattivante, per me ha letteralmente "il sapore" dell'infanzia e della spensieratezza, dato che in primavera il giardino della mia scuola elementare era tappezzato di questi pon pon fucsia... e tutti noi bambini di campagna eravamo i custodi consapevoli dei segreti del prato: staccando i "petali" del fiore, questi erano zuccherini se succhiati alla loro base. Erano diversi anni che non vedevo questi fiori spontanei nel mio giardino... e ne ho subito assaggiato uno, per vedere se era ancora dolce come nei miei ricordi: ammetto di no, temo che certi ricordi saranno sempre più "dolci" della realtà.
I "pon pon" del trifoglio pratense... quanti ricordi! |
Ecco i "petali": la parte zuccherina è quella bianca! |
La cosa che però mi ha stupito è in realtà un'altra: avevo sempre dato per scontato che il trifoglio fosse un'altra pianta, da sempre presente nel mio prato e con le caratteristiche "foglie triplici"! Si tratta invece dell'"oxalis acetosella", cosa che ho scoperto solo oggi, andandomi a documentare per scrivere questo post. E così ecco un ottimo esempio di quanto abbia sempre da insegnarci la natura, anche nel continuo ciclo delle stagioni, quando nulla è davvero ripetitivo.
Ecco l'oxalis acetosella... ho sempre creduto fosse il trifoglio! |
Per il resto questa primavera procede regolarmente: è un esplodere di colori tra calle bianche, rose sfumate, gerani vivissimi, begonie delicate, iris profumati. Addirittura, già dall'ultima decina di giorni di aprile, si notano perfino i papaveri, trasportandoci direttamente verso la stagione estiva...
Quest'anno ho ridotto un pò il mio orto: solo qualche pianta di pomodoro e due melanzane in vaso, vedremo cosa ne verrà fuori. Ho però invece pensato di allargare le erbe aromatiche, piantando altre tre piante di ruta e due di finocchietto selvatico... nella speranzosa attesa dei macaoni, che anche quest'anno spero di allevarne i bruchi per liberare nell'aria queste meravigliose farfalle. Vedremo se nelle prossime settimane qualche macaone si fermerà sulle mie piante per deporre le sue preziose uova!
Ruta, una delle piante nutrici dei bruchi del macaone |
Finocchietto selvatico, anch'essa pianta nutrice dei bruchi del macaone |
Paciocca dal canto suo ha già iniziato a trascorrere tutto il giorno in giardino, da mattina al tardo pomeriggio, entrando in casa solo per veloci spuntini. Sonnecchia placida all'ombra dei cespugli, si infila sotto le siepi e ci accompagna nei lavori tra orto e giardino. E, quando può, si tuffa nel mare di spighe del campo di grano in crescita... lasciando vedere solo il pennacchio della coda, quasi fosse uno squalo!

Il mio "squalo" d'erba nel mare del grano! |
Ma secondo voi i bambini di oggi assaggiano ancora i fiori nel prato? Conoscono ancora quali fiori sono zuccherini e non vedono l'ora che arrivi la primavera per cercarli e assaggiarli? Non saprei... ma sicuramente, se non ne avessero la possibilità, si perderebbero una grande ricchezza e tante esperienze preziose per la loro infanzia, esperienze che poi diventerebbero dei ricordi insostituibili per adulti ancora in grado di ammirare e apprezzare la natura che ci circonda.