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Channel: Rumore di fusa
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Atmosfere d'inverno (2016 - 1)

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Qualche domenica fa attraversavo in auto le strade nebbiose che tagliano la campagna ferrarese: sembrava di essere in una cartolina d'epoca, di quelle dove una patina bianca vela i colori e la tavolozza si riduce alle tonalità di grigio. Alberi senza foglie, campi arati e induriti dal freddo, un orizzonte avvolto dalla foschia: un paesaggio forse mesto e malinconico, di quell'immobilità invernale che dà l'idea che non ci sia più anima viva al mondo, e ci spinge a rinchiuderci nelle nostre case calde, confortevoli e colorate.


 


Ma mi è bastato affinare lo sguardo per cogliere i meravigliosi segni di un mondo vivo, un mondo così eccezionalmente ricco e straripante di vita che ogni giorno si manifesta e combatte per mantenersi tale, che mi sono commossa. Attraversando la campagna semiaddormentata, ho potuto ammirare il maestoso volo di un airone cenerino, quasi un fantasma di un'eleganza incomparabile, un'apparizione solitaria nella nebbia. Ho incrociato, con affetto e simpatia, due diversi gatti acquattati in caccia, nell'erba bagnata e intirizzita come le loro zampe, ai bordi di un campo. I due felini erano impegnati a dare sfogo, in quel preciso istante, alla loro più intima natura di predatore, di animale selvatico che non è mai stato addomesticato del tutto, nonostante - ne sono convinta - dopo qualche ora sicuramente si sarebbero addormentati placidi su un cuscino casalingo, accogliendo le carezze umane con riconoscenza.



Ho visto due cornacchie grigie planare su un campo, con il loro profilo antico che mi ricorda sempre un destino inevitabile e talvolta nefasto; erano probabilmente alla ricerca di cibo: un momento come un altro della loro vita di coppia. E ho guardato gli alberi intorpiditi e assopiti nell'aria fredda e immobile, nell'attesa paziente e necessaria che torni primavera; i loro tronchi racchiudono comunque la preziosa linfa, le loro radici sono ben diramate nel terreno temporaneamente inospitale: semplicemente aspettano, in un riposo sospeso che è anch'esso vita.

 



E ho pensato alla fortuna di poter godere (ancora...) della vista dell'airone in volo e del gatto in caccia, delle cornacchie in cerca di cibo e degli alberi addormentati, in un inverno che è solo apparentemente stagione morta, perchè invece la natura (finchè non la uccidiamo) è viva sempre.
Mi sono sentita parte della solitudine dell'airone, della natura selvatica dei gatti, del legame delle due cornacchie, del riposo degli alberi. Non è scontato, lo sta diventando sempre meno, poter trarre meraviglia e compagnia dalla vita che ci circonda... quindi nell'augurarvi un buon inverno, vi auguro anche di riuscire a immergervi in questa natura che ci circonda e nella quale è magnifico perdersi, anche solo per qualche attimo al giorno. Buon inverno a voi!

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