Con quest'edizione invernale dell'Independence Day si chiude il cerchio delle proposte stagionali di menù autoprodotto, slegato dalla grande distribuzione e dai prodotti industriali. Come organizzarci per il nostro menù "indipendente"? E' presto detto: seguiamo la stagionalità e soprattutto le bancarelle dei mercati contadini, dove sono esposti in bella mostra non solo ortaggi e frutta, ma anche riso, salumi, pesce, formaggi di caseifici locali. Se avete perso le puntate precedenti, potete ancora dare un'occhiata ai miei menù primaverile, estivo e autunnale. Se invece non vedete l'ora di scoprire quali ottimi sapori regala l'inverno... seguitemi!
Per colazione l'immancabile crostata fatta in casa, con marmellata di susine rigorosamente casalinga anch'essa: è un regalo dell'estate che ci allieta le mattine nebbiose invernali, ma anche i pomeriggi bigi e bui di gennaio, che in realtà piano piano diventeranno sempre più chiari...
La ricetta collaudatissima della mia crostata è per una tortiera a cerchio apribile di 24 cm di diametro: impastare 320 g di farina addizionata con mezzo cucchiaino di lievito per dolci, con 1 uovo grande (o 2 piccole, ma l'importante è che siano "di galline felici", codice 0), 125 g di burro a pezzetti ammorbidito, 130 g di zucchero, fino ad ottenere un panetto liscio e compatto (eventualmente, aggiungete pure anche la scorza grattuggiata di un limone biologico). Porre in frigo per un'ora. Riprendere il panetto e stendere con il mattarello 2/3 della pasta come fondo della torta: porlo nella tortiera imburrata e infarinata. Farcire con marmellata a piacere, in questo caso la mia era di susine del mio albero. Prendere la pasta rimanente e comporre "il reticolo": per un effetto più ordinato ritagliate le "stringhe" con il coltello. Infornare a 200°C per 10 minuti, poi abbassare il forno a 180°C e proseguire la cottura per altri 30-35 minuti (più marmellata avete spalmato, più la cottura richiede tempo... per togliere i dubbi, fate la prova-stecchino).
Per pranzo ripropongo il riso carnaroli IGP del Delta del Po, ma questa volta nella versione al radicchio, una verdura regina dell'inverno e che personalmente adoro (sia per insalate, sia sulla pizza, sia come condimento di pasta e risotti, appunto). L'ho arricchito con qualche tocchetto di gorgonzola, acquistato dal caseificio di bufali che c'è vicino a casa mia: è venuto un primo speciale!
Ingredienti:
- 400 g di riso carnaroli
- 1 cespo grande di radicchio rosso
- 1/2 cipolla bianca
- 1 litro di brodo vegetale bollente
- vino bianco q.b.
- sale q.b.
- olio extravergine d'oliva
- grana padano o parmigiano reggiano grattugiato q.b.
- (facoltativo) qualche tocchetto di gorgonzola
Ingredienti:
- 400 g di riso carnaroli
- 1 cespo grande di radicchio rosso
- 1/2 cipolla bianca
- 1 litro di brodo vegetale bollente
- vino bianco q.b.
- sale q.b.
- olio extravergine d'oliva
- grana padano o parmigiano reggiano grattugiato q.b.
- (facoltativo) qualche tocchetto di gorgonzola
Lavate il radicchio e tagliatelo a striscioline sottili, poi mettetelo in una casseruola con un goccio d'acqua, un goccio d'olio, qualche pizzico di sale e mettetelo sul fuoco ad appassire.
In un'altra casseruola capiente fate soffriggere con poco olio la cipolla tritata finemente, poi aggiungete il riso, che deve tostare leggermente, ed infine versatevi un abbondante goccio di vino bianco, facendolo sfumare. A questo punto aggiungete il brodo bollente in quantità necessaria per far cuocere il riso: mescolate spesso. Negli ultimi minuti di cottura, aggiungete il radicchio e continuate a mescolare finchè il risotto non è cotto e il brodo completamente assorbito. In questa fase assaggiatelo e regolate di sale. Quando il risotto è pronto e ancora bollente, aggiungete una generosa manciata di formaggio grattugiato, qualche tocchetto di gorgonzola e mescolate. Lasciate mantecare un paio di minuti prima di servire.
Per cena eccovi una ricetta che a casa mia è famosa ed amata come un "piatto nazionale": i fagioli all'uccelletto con le uova in purgatorio! Sapevate che il 2016 è stato eletto dall'ONU "anno internazionale dei legumi"? I legumi sono un cibo sano, fonte di proteine e altamente salutare per il nostro benessere: vanno consumati di più, sia in sostituzione della carne (il cui impatto ambientale è altissimo), sia come cibo da riscoprire e nobilitare in sé stesso. Ed ecco allora la mia ricetta, facile ed anche economica, nonchè buonissima: noi la adoriamo ed è quel piatto che ti scalda il cuore nelle serate d'inverno.
Ingredienti:
Ingredienti:
- 600 g di fagioli borlotti lessati
- 6 uova da allevamento biologico (codice 0)
- conserva di pomodoro fatta in casa
- 2 spicchi d'aglio
- erbe aromatiche: salvia, timo, basilico o origano, a piacere (sia fresche che essiccate)
- sale, pepe, paprika o peperoncino
- olio extravergine d'oliva
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- 6 uova da allevamento biologico (codice 0)
- conserva di pomodoro fatta in casa
- 2 spicchi d'aglio
- erbe aromatiche: salvia, timo, basilico o origano, a piacere (sia fresche che essiccate)
- sale, pepe, paprika o peperoncino
- olio extravergine d'oliva
Se partite come ho fatto io da fagioli borlotti secchi (sempre acquistati al mercato contadino), metteteli a mollo in acqua fredda la sera prima, poi lessateli senza stracuocerli (anzi, magari teneteli duretti). Al momento di preparare la vostra ricetta, mettete a soffriggere l'aglio nell'olio in una casseruola, quindi aggiungete la conserva di pomodoro ed infine i fagioli lessati. Regolate di sale, pepe e paprika (o peperoncino, se volete un sapore più deciso), infine aggiungete erbe aromatiche a piacimento (salvia, timo, basilico, origano sono le più adatte). Lasciate sobbollire per almeno 10 minuti e intanto cuocete le uova sode in acqua bollente. Trascorsi i classici 8 minuti dal bollore, sgusciarle, tagliarle a metà e condirle con olio, sale e pepe. Aggiungete le uova sode ai fagioli, mescolate, spegnete il fuoco e servite bollenti!
Anche per questa giornata ho dovuto inserire nel mio menù alcune eccezioni: il parmigiano reggiano e il burro acquistati al supermercato (l'ideale sarebbe rifornirsi da un caseificio di fiducia, ma il mio stavolta non proponeva questi prodotti), ma anche l'olio, lo zucchero e il vino bianco. Credo comunque che l'importante non sia il rigore assoluto con cui si decide di intraprendere un cammino di "indipendenza" dai prodotti industriali e dalla grande distribuzione, ma la volontà di farlo, sempre di più e sempre meglio, finchè da "sforzo" (creativo) non diventa una naturale e sana abitudine. Un saluto a tutti voi e grazie ancora a Francesca per aver ideato quest'iniziativa!