Le ho incontrate per la prima volta a casa della mia amica Giada, ammirandone i colori e le forme, ascoltandone le (non sempre facili) cure che richiedevano: mi hanno incuriosita e affascinata. Poi ho conosciuto Serena e ho seguito le sue peripezie con loro: mi hanno conquistata, definitivamente. Era già qualche mese che meditavo quindi di allargare la mia "famiglia" vegetale, già ricca di tante cactacee, ciclamini e qualche croton... ma solo ieri l'ho trovata: ci siamo riconosciute subito, era lei che volevo per iniziare. La mia prima orchidea.
Quest'orchidea è una Phalaenopsis, nome che significa "simile a una farfalla" o "simile a una falena"... e in effetti, i suoi meravigliosi fiori ricordano le ali di un insetto colorato. Alle orchidee sono legate moltissime leggende, tradizioni e significati tratti dalla cultura popolare. Certamente oggi l'orchidea resta una delle piante "simbolo" dell'amore, un pò come le rose rosse: per San Valentino potrebbe essere un'ottima alternativa a regali più costosi o futili. Sono spesso regalate per anniversari, compleanni, ricorrenze o eventi significativi in un rapporto amoroso importante... e come negare che questa pianta dai fiori così incantevoli e raffinati sia il regalo adatto? Mi accingo subito a dirvi anche questo: dai fioristi e nei negozi si trovano spesso i fiori recisi dell'orchidea, da regalare "in scatola": che assassinio! Regalate una pianta intera, please: se ne trovano di bellissime a prezzi assolutamente abbordabili (la mia è costata 10 euro). E sarà una nuova "amica" di cui prendersi cura, giorno dopo giorno... come si coltiva una storia d'amore!
Essendo assolutamente alle prime armi nella cura di questo tipo di pianta, mi sono documentata e sono giunta a conoscere le cure minime che si devono ad un'orchidea di questo tipo:
- Collocazione luminosa ma schermata dai raggi del sole, soprattutto durante la primavera e l'estate;
- Annaffiature modeste, una ogni settimana, basandosi anche sul colore delle radici: quando non sono più verdi, è il caso di annaffiare (ponendo magari a bagno il vaso per 20 minuti), evitando poi il ristagno d'acqua nel sottovaso;
- L'acqua non dovrebbe contenere cloro, quindi si dovrebbe annaffiare l'orchidea con acqua piovana o acqua che è stata lasciata "a riposo" per il tempo necessario a far "evaporare" il cloro.
In realtà i dubbi sono tanti, ma cercherò di approfondire questi argomenti prossimamente. Dato che tra i miei lettori ci sono alcune appassionate di piante e orchidee, chiedo delucidazioni su:
- Cosa fare di questa orchidea in primavera/estate? La metto fuori? Collocata dove?
- Cosa fare quando sfiorisce? Devo recidere lo stelo del fiore secco? (Serena, ho letto che tu dici di no!)
- Cosa fare quando sfiorisce? Devo recidere lo stelo del fiore secco? (Serena, ho letto che tu dici di no!)
- Quando non ha più il fiore, devo continuare a irrigarla come prima?
Per il momento è tutto... spero di avere fortuna con questa mia prima "amica"!