Dedico questo post a mio padre, che ha appena pubblicato il suo primo romanzo: Nero Sangue, vincitore del Premio Barney 2012, edito da Barbera Editore. In Nero Sangue si alternano la cupa e claustrofobica atmosfera degli Appennini d'autunno e gli assolati paesaggi africani, teatro sanguinoso ed impietoso del colonialismo italiano. Passato e presente si intrecciano, quando al pittore Andrea Molini viene richiesto un affresco commemorativo della famiglia Drago... e intanto a Ca' del Farneto, villa della famiglia Drago, isolata tra i boschi e assediata da cani selvatici, emergono torbide vicende che rendono ben presto Molini uno scomodo testimone.
Molti sono i temi che si sviluppano in questo libro, tra cui anche il randagismo e l'abbandono dei cani: tra le pagine più commoventi di Nero Sangue troverete infatti la storia del cane abbandonato Ebel, vittima incolpevole di un mondo che scarta gli esseri viventi a seconda delle circostanze.
Immagino che, data la mia parentela con l'autore, il mio giudizio possa non essere del tutto imparziale... eppure, se vi piacciono i "neri" intensi e i romanzi storici, questo è un libro che mi sento assolutamente di consigliarvi.
Molti sono i temi che si sviluppano in questo libro, tra cui anche il randagismo e l'abbandono dei cani: tra le pagine più commoventi di Nero Sangue troverete infatti la storia del cane abbandonato Ebel, vittima incolpevole di un mondo che scarta gli esseri viventi a seconda delle circostanze.
Immagino che, data la mia parentela con l'autore, il mio giudizio possa non essere del tutto imparziale... eppure, se vi piacciono i "neri" intensi e i romanzi storici, questo è un libro che mi sento assolutamente di consigliarvi.
Dal retrocopertina: "Carlo Riberti esordisce con un romanzo thriller ambientato alla fine degli anni Ottanta e che si sviluppa nel confronto mortale fra il pittore Andrea Molini e donna Altera Drago. Molini è un bravo ritrattista, anche troppo. I suoi quadri sembrano fotografie che scavano negli animi umani e spesso gli stessi committenti non acquistano le opere perché messi troppo a nudo. Viene invitato presso una villa sugli Appennini per dipingere l'affresco commemorativo della famiglia Drago, a perpetua memoria del drammatico evento, accaduto al capostipite Giorgio, nella battaglia di Adua. Prigioniero nella villa, isolata da una frana e assediata da famelici cani selvatici, Molini scoprirà segreti familiari e personali della "nobildonna", ambigua, madre, nonna e padrona di oscuri personaggi, che lo indurranno a scappare a rischio della propria vita. La Storia del Novecento fa da cornice a questa saga familiare e alla sua vicenda di famelica vendetta, come in un nero, satanico carnevale".
Paciocca nello studio di mio padre, sui suoi appunti del romanzo |
Uno scrittore senza un gatto è inconcepibile. Certo è una scelta perversa, poiché sarebbe più semplice scrivere con un bufalo nella stanza piuttosto che con un gatto. Si accucciano tra i vostri appunti, mordicchiano le penne e camminano sui tasti della macchina da scrivere.
Barbara Holland
Il profilo da musa ispiratrice non le manca! |
Anche Paciocca è stata partecipe del lavoro di mio padre: si è accucciata spesso tra i suoi appunti, mordicchiato le sue penne ed è sempre stata molto interessata al pc dove ha scritto il suo primo romanzo.