Quantcast
Channel: Rumore di fusa
Viewing all 470 articles
Browse latest View live

Fare jogging... insieme al gatto?

$
0
0
Oggi contraddirò un luogo comune: solo i padroni dei cani possono "tenersi in forma" con il loro amico a quattro zampe. Fare jogging, ad esempio, è la classica attività che vede uomini e cani abbinati come cacio e maccheroni. In effetti, il micio mai accetterebbe di trottare per km al vostro fianco (quanto meno perchè va contro la sua natura di "velocista", non ha resistenza nella corsa sui lunghi percorsi). Tuttavia, dal momento che il mio blog serve non solo ad appagare i gattofili, ma anche a smontare leggende metropolitane anti-gatti, posso assicurarvi che - ad alcune condizioni - anche il gatto partecipa volentieri alla vostra attività ginnica, jogging in primis.

Fonte immagine: QUI - By Jenna Johanna
Quando ho tempo e la stagione lo permette, mi piace fare una mezz'oretta di corsa nei dintorni della mia campagna: tra frutteti, campi e stradine sterrate, è un'attività molto rilassante. Ho dovuto evitare però di allontanarmi troppo da casa da quando alcuni dei miei gatti mi seguivano come segugi: non volevo certo che si allontanassero con me per i campi! A quel punto ho ripiegato e corro sul confine del mio giardino e i campi: si tratta di una cinquantina di metri, che fatti avanti e indietro servono comunque allo scopo. Ebbene, dovete sapere che ogni volta che ho fatto jogging, il coinvolgimento dei miei gatti è stato assicurato. Parlo anche al passato perchè non si tratta solo di una peculiarità attuale di Paciocca: tutti i gatti che ho avuto si comportavano più o meno così.


Per il gatto, vedere un essere umano che corre generalmente non è un buon segno: se il gatto non è mai stato inseguito da un uomo - cosa non sempre scontata - resterà comunque sul chi vive, perchè non è abituato a vederci muovere velocemente, rumorosamente e magari con il fiatone. Eppure, passata la diffidenza iniziale, se avete un buon rapporto con il vostro gatto, egli inizierà ad animare attivamente la vostra attività fisica. Paciocca non appena mi vede correre, mi raggiunge e si apposta nelle vicinanze, dando luogo ad una serie di fantastiche ed esileranti esibizioni:
- Mi taglia la strada innumerevoli volte, nascondendosi in un cespuglio circostante e sfrecciando sempre all'ultimo davanti a me, con gli occhi fuori dalla testa ed emettendo un rumoroso "Purrrrrrrr!!";
- Mi taglia la strada per poi andare ad arrampicarsi direttamente su un albero sempre con gli stessi suoni;
- Si piazza esattamente al centro del mio percorso, sdraiandosi a pulire il proprio mantello, come se fosse lì per caso, e se anche le passo a 10 cm di distanza con i piedi non si muove. A volte addirittura la salto e lei non fa una piega: è la nostra re-interpretazione della corsa a ostacoli;
- Corre per brevi tratti un metro davanti da me con la coda all'insù e non appena riesco a sfiorarla scarta da un lato;
- Resta seduta sul percorso e quando passo e allungo una mano, lei allunga il musetto per toccare una delle mie dita.


Dal canto mio, io mi diverto come una pazza e questi intermezzi di Paciocca (che sembra divertirsi altrettanto) mi fanno passare molto più velocemente il tempo della corsa. Delle volte mi viene così tanto da ridere che il mio fiatone diventa proibitivo (non sono poi una gran sportiva)... posso giurare che questo comportamento, più o meno enfatizzato, l'ho potuto osservare in quasi tutti i gatti che ho avuto. Magari non tutti erano così estroversi come Paciocca, ma tutti ci tenevano a seguire la mia corsa e a farmi compagnia. Come capirete, questo atteggiamento smentisce per l'ennesima volta lo stereotipo del gatto asociale e indifferente all'essere umano.

Fonte immagine: QUI

Ammetto che fare jogging con il proprio gatto può non essere cosa accessibile a tutti. Ci sono infatti almeno tre condizioni - tutte e tre necessarie - per riuscire a tenersi in forma in compagnia del proprio gatto. Eccole:
1. Dovete essenzialmente abitare fuori città, per poter sfruttare qualche decina di metri di giardino o campagna circostante, che deve sempre e comunque essere territorio del vostro gatto, abituato ad uscire. NON PORTATE MAI IL GATTO IN UN TERRITORIO ALTRUI.
2. Il vostro gatto non deve mai - e dico MAI - essere stato calpestato dai vostri piedi per sbaglio. Il gatto non concede seconde occasioni: se inavvertitamente l'avete pestato una volta, state certi che da quel momento i vostri piedi per lui saranno imperdonabili, praticamente già morti e sepolti. E girerà a distanza di sicurezza.
3. Il vostro gatto deve fidarsi ciecamente di voi, quindi non dovrete avergli mai giocato un tiro mancino, neppure per sbaglio. Deve essere certo che quello che fate è sempre inoffensivo per lui, o non supererà mai la diffidenza iniziale quando vi vede correre.
Tra l'altro, pensavo... dobbiamo ben sembrare curiosi quando corriamo, agli occhi dei gatti: rispetto ai loro movimenti flessuosi ed eleganti, noi siamo davvero goffi!

SOS ciclamini!

$
0
0
Per una volta, scrivo questo post con l'intento non di fornire consigli, ma di riceverne! 
Dovete sapere che amo molto mettere sul mio davanzale, tutti gli autunni, delle belle piante di ciclamini: la fioritura è rigogliosa e dura tutto l'inverno, iniziando ad esaurirsi solo con l'inizio della primavera... insomma, è una nota di colore sgargiante e allegro, che mi accompagna tra le tonalità grigie delle stagioni fredde. Il vero problema è: come tenere vive queste maledette piante, dalla primavera all'autunno seguente? E' una maledizione!


I miei ciclamini stanno sulla mia finestra (lato ovest) da ottobre a marzo/aprile circa e, fino a quel momento, scoppiano di salute. Di giorno prendono quindi la luce diretta, di notte godono del riparo degli scuri e, se nevica, li porto nel vano-scala per evitare che gelino nei giorni con temperature più rigide. Giuro che sono meravigliosi, non un cenno di debolezza, marciume o cos'altro, sono MAGNIFICI, tant'è che fanno invidia a mia madre, il vero pollice verde della casa. Poi arrivano i primi pomeriggi di sole primaverile, ed ecco che fiappiscono: è il momento in cui mi decido, a malincuore, di trasclocare i ciclamini all'esterno, in penombra. E da lì, il declino inesorabile.


Anzitutto, dopo una settimana di trasloco all'esterno, mi ritrovo tutte le foglie ingiallite di colpo. E' il ristagno d'acqua di qualche pioggia primaverile? Forse: così quest'anno li ho traslocati fuori senza sottovasi, ma il risultato è stato identico: dopo una settimana erano gialli. Nelle settimane successive mi rassegno a togliere ad una ad una le foglie fiappe e gialle, i fiori un lontano ricordo (ed erano così belli!), ormai diventati peduncoli informi marroncini. Ma la pianta è viva, tanto mi basta. Riesco quindi far sopravvivere il ciclamino fino a giugno: ormai è privo di foglie, ma il bulbo è duro e consistente, chiaramente vivo. Da qui in poi però accade sempre l'inevitabile, nonostante i miei molteplici tentativi di anno in anno.


Anno n.1: provo a fare come dicono i libri e gli esperti. A giugno sospendo le annaffiature, porto i bulbi in magazzino (posto relativamente fresco e asciutto), li riprendo in agosto travasandoli in vasi con nuova terra. O meglio: credo di travarsali, in realtà mi ritrovo la metà dei bulbi che si sono incartapecoriti, accartocciati su loro stessi, praticamente implosi. Non mi rassegno e provo a piantare i superstiti in terriccio super-buono, annaffio un pochino (non troppo!) nelle settimane seguenti... e il risultato è che, ora di settembre, i superstiti sono tutti andati.


Anno n.2: a partire da giugno, provo a lavarmene le mani, nella speranza che la natura faccia il suo corso, e interro i bulbi in una zona ombrosa, in giardino. Non annaffio e non faccio nulla: d'ora in poi ci penseranno le piogge estive ed autunnali, insomma me ne infischio, convinta (erroneamente!) che i ritmi naturali non possano uccidere i ciclamini. Mi dico: "Piuttosto che morti, meglio che fioriscano in giardino. Ecco, ora li affido alla natura, perchè mai dovrebbero morire?". Già, perchè mai?


Anno n.3 (lo scorso): provo a seguire il consiglio della ragazza del Garden da cui li ho comprati. Non sospendere mai le annaffiature, neppure in estate, ma solo renderle meno frequenti. Ottimo: tutti i ciclamini marciti. Vi assicuro che le annaffiature sono state rarissime e centellinate. Ora, poichè non crediate che ho il pollice nero, vi mostro altre piante che curo da anni con notevole successo:


Quest'anno sono daccapo: ho comprato i miei ciclamini nuovi fiammanti, so che avrò una fioritura meravigliosa e spettacolare fino a marzo, ma poi cosa devo fare esattamente per non ucciderli tutti? In pratica mi manca solo una possibilità da sperimentare: non portare fuori i ciclamini in primavera, ma traslocarli in un'altra zona della casa fresca e luminosa. Basterà? Ho diverse conoscenti che mi hanno detto "Ma no, è facilissimo tenere i ciclamini, a me rifioriscono sempre tutti gli anni!"... mah, io sono un pò scoraggiata. Avete consigli da darmi? Vi ringrazio già in anticipo :-) Buon fine settimana!

Il tempo della Natura

$
0
0
Da quando non sono più (solo) studentessa ma anche lavoratrice, i miei ritmi sono cambiati. A volte sono talmente cambiati, che diventa un lusso potermi preparare un piatto di spaghetti al pomodoro per pranzo, invece del solito panino sbocconcellato per strada in fretta, mentre corro alla stazione per prendere un treno. Ancora più un lusso è avere il tempo per osservare la natura che ci circonda, specie se la quotidianità si chiude tra le mura di un ufficio, di un'aula universitaria o in una strada cittadina, dove il cielo visibile è solo una slavata striscia azzurrina, stretta tra i palazzi.
Per mia fortuna abito in campagna, ci sono nata e cresciuta e non riesco ad essere indifferente al ciclo stagionale e alle sue bellezze: si ripete ogni anno, uguale ma magicamente ogni volta unico. Prendiamoci il tempo e la coscienza di non farci fagocitare dai ritmi frenetici che non ci consentono neppure di alzare lo sguardo al cielo, prendiamoci il tempo di osservare come cambia la luce, le sfumature delle nuvole e la consistenza delle foglie.




Una passeggiata in un parco, una gita fuori porta, una sbiciclata fuori città, un pomeriggio passato in giardino, osservare un albero per un anno: riempiamo il nostro (poco) tempo libero con attività che ci avvicinino alla Natura e ai suoi ritmi, per ammirarla, rispettarla, proteggerla e soprattutto per non perderci una delle parti più importanti di noi. Prendiamoci il tempo della Natura: è anche il nostro, non dimentichiamolo.

Il manuale Merck per la salute del cane e del gatto

$
0
0
Lo dico subito perchè sia chiaro: NESSUN LIBRO POTRA' MAI SOSTITUIRSI AL VETERINARIO. Detto ciò, il manuale Merck è definito "la guida medica più autorevole, completa e di facile consultazione per la salute e il benessere dei tuoi animali domestici", così recita il sottotitolo di questo mattone di ottocento pagine, corredato da disegni esplicativi, tabelle, schemi. Edito in italia da Raffaello Cortina Editore per un prezzo piuttosto elevato, devo dire che però merita la spesa: è una piccola enciclopedia "veterinaria", un manuale da consultazione che, se avrete la fortuna di avere sempre cani e gatti, vi tornerà utile per tutta la vita.


Questo librone è comodamente diviso in due parti: una dedicata al cane, una al gatto, e per entrambi i soggetti tratta tutte le malattie possibili e immaginibili, incluse le loro complicazioni più rare, ma non prima di aver enunciato le nozioni di base per la cura del nostro canide e felide preferito. Non solo. Dopo tutto ciò, c'è anche un ampia sezione dedicata agli "argomenti speciali": vaccini, farmaci, avvelenamento, terapia del dolore, viaggiare con gli animali, malattie trasmesse dagli animali all'uomo (zoonosi) e molto altro ancora. Completa il tutto un glossario finale di una trentina di pagine.
Questo manuale, insomma, soddisferà la vostra curiosità a 360° sulla salute di cani e gatti: se siete ipocondriaci, anche riguardo i vostri animali, questo librone per voi sarà come benzina per la vostra mania! Scherzi a parte: è un testo che vi permetterà di capire meglio gli eventuali (speriamo rari) problemi di salute dei vostri affezionati quattrozampe e di avere un rapporto più informato con il vostro veterinario.
Quale deve essere il senso di acquistare e consultare questo manuale ben fatto e davvero valido? Questo: "Nessun libro può o deve sostituire l'esperienza e la competenza di un veterinario che ha familiarità e un contatto continuo con voi e il vostro animale. Il Manuale Merck per la salute del cane e del gatto non è, nè deve essere inteso come uno strumento di diagnosi e di cura dell'animale; piuttosto si tratta di uno strumento che permette di ampliare la propria conoscenza e di diventare proprietari più responsasibili e consapevoli" (C. M. Kahn, S. Line, Prefazione all'edizione originale, Il Manuale Merck per la salute del cane e del gatto, p.VI).

Giuggiole, giuggiole, giuggiole!

$
0
0
Quando si inizia a parlare di "frutti dimenticati", io vado in brodo di giuggiole, appunto. 
Sarà che sono sensibile a tutti quei temi intrisi di nostalgia per i tempi che furono... come "i frutti dimenticati", quei preziosi prodotti della nostra terra che stanno scomparendo, sostituiti da varietà più da "grande consumo". La giuggiola è un frutto diffuso in Italia solo in alcune zone (specialmente il Veneto), che sta scomparendo forse perchè considerato "povero"... ecco perchè può venir classificato come "frutto dimenticato". Bene, oggi ve lo faccio riscoprire!

Le mie giuggiole
Il giuggiolo è un albero a crescita lenta, che può essere tenuto anche come un cespuglio, bello da vedere grazie alle sue numerose foglioline verde brillante (può essere usato come pianta ornamentale, più o meno come un olivo). Non ha particolari esigenze (il mio, perfino dopo l'estate africana scorsa, non ha patito!) ed è dotato di spine che rendono più... interessante la raccolta delle giuggiole, a inizio autunno.
Il sapore della giuggiola varia molto dal suo grado di maturazione. A me piace quando è marroncina ma ben croccante, acidula, dal vago sentore di mela, ma più intensa. C'è chi invece la apprezza quando è molto matura, con la buccia già grinza e la pasta dolcissima, zuccherina e morbida, assomigliando vagamente a un dattero. Ed infatti un altro nome della giuggiola è proprio "dattero cinese", essendo la pianta di origini asiatiche.

Giuggiole in corso di maturazione
Il giuggiolo, non appena è sufficientemente grande, produce tanti polloni radicali dai quali si possono ricavare nuove piante... l'unica questione è che ci vuole parecchio tempo perchè una piccola pianta di giuggiolo cresca fino a fare i suoi frutti! La pazienza: una qualità che oggi il mercato (anche alimentare) non apprezza.
Del resto il giuggiolo si lega anche ad altri valori importanti, talvolta dimenticati: presso i romani simboleggiava il silenzio e, in base ad alcune credenze, è proprio con gli spinosi rami di questa pianta che venne intrecciata la corona di spine di Cristo. Se dal Cristianesimo ci spostiamo all'Islam, troviamo il "Loto del Limite", che significa l' "Albero di Giuggiole", simboleggiante il limite estremo oltre il quale la conoscenza umana non può andare.

Un bel giuggiolo. Fonte foto: QUI
Ma torniamo a cose più prosaiche: il cibo! Le giuggiole (che peraltro possiedono una leggera qualità lassativa) sono ottime mangiate così, sgranocchiate dopo cena o come spuntino, ma possono essere impiegate anche per preparare marmellate e il famoso "brodo di giuggiole", un liquore estremamente zuccherino, dalle origini antiche, ancora diffuso in Veneto. "Andare in brodo di giuggiole" vuol dire appunto provare un enorme piacere e contentezza, paragonabile al gusto intenso del liquore a base di giuggiole appassite.

Il brodo di giuggiole, fonte foto: QUI
La ricetta del brodo di giuggiole (tratta da Wikipedia):
  • 1 chilo di giuggiole
  • 1 chilo di zucchero
  • 2 grappoli di uva Zibibbo
  • 2 bicchieri di vino bianco
  • 2 mele cotogne
  • buccia grattugiata di 1 limone
  • acqua quanto basta.
Lasciare appassire le giuggiole (ci vogliono un paio di giorni); non sbucciare. Pesare e mettere in una pentola, ricoprire d'acqua. Pulire ed aggiungere l'uva e lo zucchero. Cuocere per un'ora a fuoco dolce. Aggiungere le mele e il cabernet. Alzare la fiamma e far evaporare il vino. Verso la fine della cottura (quando si sta gelificando) aggiungere la buccia del limone grattugiato. Portate a ebollizione fino a ottenere uno sciroppo cremoso: passatelo (le giuggiole hanno il nocciolo), fate raffreddare e sigillatelo in bottiglie sterili lasciandolo al fresco e al buio.
Le giuggiole sono il frutto tipico di uno dei borghi medievali più belli d'Italia: Arquà Petrarca (provincia Padova).

Arquà Petrarca, fonte foto: QUI
Passeggiando d'autunno per le suggestive viuzze di Arquà Petrarca non solo potrete visitare la casa del Petrarca (e vedere, ehm, la "mummia" della sua amata gatta, come vuole la tradizione!), ma potrete anche acquistare tanti prodotti tipici e rari a base di giuggiole. Vi consiglio davvero di visitare questo borgo tra i colli euganei, non solo per le giuggiole, ma proprio perchè è un posto che merita, dove si respira un'atmosfera d'altri tempi. Ad Arquà Petrarca si svolge anche la tradizionale "Festa delle giuggiole".
Infine, vi lascio un'altra ricetta, un mio esperimento culinario: i muffins alle giuggiole... una rivisitazione moderna di un frutto antico, che non dovrebbe essere dimenticato!


Muffins alle giuggiole:
  • 270 g di farina autolievitante;
  • 130 g zucchero;
  • 20 giuggiole grosse (quantità variabile a piacere);
  • 250 ml di latte;
  • 90 ml di olio di semi;
  • 1 uovo.
Setacciare la farina con lo zucchero; lavare le giuggiole e privarle dei noccioli, tagliandole a pezzi non troppo piccoli. Mescolare il latte, l'uovo e l'olio insieme, aggiungere velocemente il composto liquido alla farina+zucchero e le giuggiole tagliate a pezzetti. Versare il composto negli stampi e infornare per circa 20 minuti in forno caldo a 180° C.

"Fiori e Colori" a Piazzola sul Brenta

$
0
0
Domenica scorsa assieme a Giada e Fabio, che sono una coppia di miei amici fidati, sono andata alla mostra-mercato "Fiori e Colori", nella splendida cornice di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta.

Villa Contarini

La scritta floreale della manifestazione!
Anche se il tempo è stato nuvoloso e umido, con qualche sporadica goccia di pioggia, è stata davvero una bella giornata! E fin dall'inizio abbiamo visto composizioni di piante in aiuole niente male:


Ammetto che aiuole così stanno bene solo in una villa come questa!!!
Nel parco della villa erano allestiti tanti stand, alcuni con creazioni artigianali (gatti fermaporta, profuma cassetti alla lavanda, cappelli di lana, ecc.) ma gli stand di maggiore attrattiva erano appunto quelli di piante: ce n'era davvero per tutti i gusti!

Agrumi a go go!


Le officinali
Uno stand che avrei letteralmente razziato era quello dei bulbi, pieno di varietà splendide e - complessivamente - ad un buon prezzo. Mi sono accontentata di 6 bulbi di giacinto (arancio, rosa e violetto), giusto perchè per quelli so di avere spazio in giardino... ma è stata dura non comprare l'intera bancarella.
 
Miriade di bulbi: erano meravigliosi!!
Anche se è una pianta verso la quale nutro una certa diffidenza, non ho potuto non restare ammirata dalle tantissime e meravigliose orchidee... 



Ma anche i ciclamini hanno riscosso la mia approvazione, tant'è che me ne sono portata a casa due piante :-)


Molto belli ed assortiti erano i diversi stand dedicati alle piante grasse e anche qui è stata una lotta non comprare niente (ma ormai inizio ad avere una casa che più che un'abitazione è una serra...)




Però non ho resistito a comprare un bell'esemplare di tillandsia, una "pianta dell'aria", completamente priva di radici che si appoggia ovunque e riesce a vivere senza terreno! Si tratta di una pianta davvero particolare, che trae acqua e nutrimento solo dall'atmosfera (umidità, pioggia, rugiada, nebbia, ecc.), anche se ad una certa frequenza è utile "immergerla" in acqua per pochi secondi, al fine di garantirle un'adeguata idratazione. 

Vari tipi di tillandsie


C'era davvero l'imbarazzo della scelta tra le varietà di tillandsie presenti, da quella a foglia più sottile a quelle più carnose... la mia scelta è ricaduta su quella a foglia più grossa. Se siete interessati a questa pianta, vi lascio il link del sito apposito, ricco di curiosità e informazioni: www.tillandsia.it


Ecco il tipo di tillandsia che ho scelto!
A completare il post fotografico su questa bella domenica passata in compagnia e tra le piante (oltre che al mercatino di Piazzola), ci sono questi gatti, gufi e altri animaletti da giardino, che si piantano nel terreno ed oscillano con il vento!

 
 
 
Lo ammetto, per un attimo ho avuto la tentazione di portarmi a casa anche uno di questi!

Due anni di fusa!

$
0
0
Ci siamo: è arrivato il 5 ottobre... e Rumore di fusa compie due anni!!!
Anche quest'anno per "festeggiare" ho pensato di aggiungere una pagina al mio blog: "Natura&Ambiente". Grazie a tutti voi, alle vostre visite, ai vostri commenti e suggerimenti Rumore di fusa sta diventando un progetto sempre più ampio... centrato sul mondo dei gatti (di cui non mi stancherò mai di parlarvi) e degli animali in generale, ma aperto anche ai temi del rispetto ambientale e della bellezza unica della natura.

Immagine da web
"Natura&ambiente" riunisce quindi tutti i miei post sulle tematiche ambientali, stagionali e "naturali", spero potrà diventare un indice utile per trovare quello che cercate. Grazie a tutti voi che mi seguite assiduamente e commentate con entusiasmo: siete fondamentali per tenere vivo il mio blog! Grazie a tutti coloro che approdano sul mio blog alla ricerca di un'informazione sul micio di casa, sulla "torta paciocca" o sul mondo animale in generale: sento di avere una mia piccola utilità nel web! Grazie anche a quelli che arrivano qui per caso e magari decidono di fermarsi a leggere qualcosa... perchè grazie a tutti voi, Rumore di fusa ha superato le 70.000 visualizzazioni in due anni: per me è un risultato fantastico!

Una stagione: l'autunno (2012 - 1)

$
0
0
Chi ha detto che l'autunno è solo grigiore, umidità e tristezza? Oggi, per esempio, è una meravigliosa domenica autunnale, con temperature miti, un sole che pizzica sulla pelle e un leggero venticello fresco. Cosa si può volere di più dalla vita? 

"Io ne approfitto per godermi il sole e la campagna!"
"Siamo sicuri che sia proprio autunno? Fa ancora caldo!"
Intanto, le frequenti piogge della scorsa settimana hanno regalato alle piante nuova vita, sembra che sia scoppiata una seconda primavera, con inaspettate e bellissime fioriture:

Dopo una pioggia nottura, ecco i ciclamini al mattino
La dolce luce pomeridiana inonda questi fiori
Un bellissimo cosmos sfumato
Anche in casa però si sta bene! E ci si rifocilla con coloratissimi prodotti di stagione... mentre qualcuno ne approfitta per accaparrarsi già i posti migliori, in vista dei lunghi pisolini invernali!



Ma i segnali del freddo in arrivo non mancano... e nuvole grigie sembrano buttare una coperta spessa sul sereno.



Nel frattempo c'è chi fa le prove generali, in vista lungo viaggio che li aspetta:

Un frutteto di peri e tralicci della luce
Passerotti e una tortora
L'importante, comunque, è godersi il meglio di ogni stagione. Buon autunno a tutti!!!

"1001 cose da sapere e da fare con il tuo gatto" di Roberto Allegri

$
0
0
Ecco un libro che è stato pensato fin nei minimi dettagli per essere il sogno del lettore-gattofilo: enorme (509 pagine), con una fantastica copertina lucida, imbottita e morbida tutta da "tastare", le pagine di un delicato color crema, pieno di meravigliosi disegni a tinte pastello e soprattutto ricco, ricchissimo, straricco di qualsiasi informazione, curiosità, notizia, divagazione, mistero, evento, storia, dettaglio che graviti attorno al mondo dei gatti. Tutto ciò (e molto di più) è 1001 cose da sapere e da fare con il tuo gatto di Roberto Allegri.


Ho addocchiato questo libro su uno scaffale in alto della sezione "Animali" di una delle librerie di Ferrara... e solo a prenderlo in mano me ne sono innamorata: lo ripeto, è il sogno del lettore-gattofilo, non si potrebbe chiedere di più ad un unico volume. E leggendolo è ancora meglio! Sono davvero 1001 le "cose" da sapere  sul gatto e Roberto Allegri non ne dimentica neppure una: storia, attualità, razze, randagismo, salute, vita in famiglia con il gatto, socialità, leggende e miti, alimentazione, giochi, temperamento del micio, i gatti nella letteratura, nel cinema, nei fumetti, legislazione, viaggiare con il gatto, personaggi famosi amanti dei gatti, giochi, vizi e virtù e davvero molto altro ancora... è come una bellissima enciclopedia sul gatto, ma priva di ogni pesantezza o rigidità "enciclopedica". Insomma, a mio parere è un libro sui gatti PERFETTO.

Immagine da web: Roberto Allegri con un micio e il libro!
Roberto Allegri è un giornalista e scrittore gattofilo, già noto per diversi altri libri sul tema (Vita da gatti, istruzioni per l'uso; Il gatto giorno per giorno; Il mio maestro zen ha la coda), ma questa volta ha superato se stesso! Il volumone è così splendido anche grazie alle illustrazioni di Arianna Robustelli, che non solo ha creato tante piccole "miniature" di mici da abbinare al testo di Roberto, ma anche immagini più grandi e ricche di dettagli, che mi lasciano estasiata:

Una delle tantissime illustrazione di Arianna Robustelli
C'è chi mi dirà che esagero con le lodi a questo libro, ma davvero ne sono rimasta assolutamente conquistata: cercatelo in libreria o in biblioteca e mi direte la vostra! Grazie alla veste accattivante e alla scelta stilistica di dividere le informazioni in 1001 "pillole", il libro è un regalo perfetto non solo per ogni gattofilo, ma anche per bambini e ragazzi che amino i mici e vogliano approfondire il loro amore. Se me l'avessero regalato quand'ero ragazzina, sarebbe diventato di sicuro la mia "coperta di Linus" :-)

Immagine da web: sempre Roberto con due dei suoi mici!
Anche se non conosco di persona Roberto Allegri, lo ringrazio sinceramente per aver scritto questo libro (se dovesse passare mai da questo blog, spero possa leggere quanto il suo libro mi è piaciuto!)... e termino con una citazione, giusto per darvi un assaggio diretto di questo "sogno del lettore gattofilo":
"Sta per mettersi a nevicare. Il cielo è pesante e grigio, e l'aria è secca, fredda e pungente. (...) Allora stiamo tutti qui davanti al camino. Io, mio figlio Francesco sulle mie ginocchia e, attorno, i gatti di casa: la vecchia Amneris, Luca, Quickly e Meg. I felini si stiracchiano e si godono il tepore del fuoco. 
- Papà, che cosa stanno pensando i gatti? - mi chiede Francesco.
- Ohhh, un sacco di cose - rispondo. - I gatti pensano tantissimo, sognano, fanno progetti, ricordano. Se ne stanno immobili per ore ma in realtà non dormono e sono attenti a tutto quello che succede - (...)
- Quante cose ci sono da sapere su di loro? -
- Davvero tante, sai. Più di mille!- (...)
- Mille e una! - grida Francesco.
- Esatto. -
E così, mentre fuori cadono i primi fiocchi, mentre la mamma prepara la cena e i gatti fanno le fusa, Francesco e io cominciamo a elencarle".  
(Roberto Allegri, 1001 cose da sapere e da fare con il tuo gatto, 2011, Newton Compton Editori, p. 7).

Un gattino di lana

$
0
0
Questa mattina è arrivato il freddo: si vede il fiato!!!
Cosa c'è di meglio di un gatto per scaldarsi nelle fredde stagioni? Beh, forse meglio di un gatto vero, probabilmente niente... ma un degno sostituto può essere un gatto di lana!

 

Questo micio lanoso, fatto con i ferri, è un'idea della mitica Lella di "Creare per Hobby" e sono riuscita a realizzarlo grazie alle sue ottime istruzioni. Colgo l'occasione per ringraziare molto Lella per la sua gentilezza e disponibilità!!


Se anche voi volete realizzare questo micio morbido e caldo, andate sul suo blog "Creare per Hobby" e seguite le regole per partecipare ai suoi "SAL" a tappe! Io mi sono davvero divertita nel realizzarlo, devo dire che non è stato difficile e neppure troppo lungo (ho lavorato nelle sere libere, per qualche mezz'oretta mentre guardavo la tv).


Nelle mie intenzioni si tratta di una gattina, di nome Nocciola. Quasi quasi inizio a pensare ad un compagno che vada a farle compagnia sulla libreria, voi che ne dite?

Gatto Nero 2012: raccontaci la storia del tuo panterino!

$
0
0
Passi felpati, mantello corvino e sguardo lucente, Gatto Nero 2012 sta zampettando verso di noi a gran velocità!! Il 17 novembre ricorre la “Festa del gatto nero”, giornata celebrativa del panterino domestico, per sfatare ogni mito e pregiudizio nei suoi confronti!
Anche quest’anno “A Coda Alta” organizzerà tanti eventi a tema: non solo un banchetto sabato 17 novembre in piazza a Ferrara, ma anche APERITIMIAO, un pomeriggio in nostra compagnia domenica 18 novembre… e i principali invitati saranno soprattutto i vostri gatti neri!!



Come? Mandateci all’indirizzo info@associazioneacodaalta.it la loro storia, un racconto simpatico, un aneddoto curioso, ma soprattutto una testimonianza che racconti di quanto sia meraviglioso il gatto nero!! Ben accette anche le foto dei vostri piccoli panterini, da inviare sempre allo stesso indirizzo. Ricordate di allegare anche il modulo di partecipazione compilato, scaricabile qui: Modulo_gattonero_2012

Questo bellissimo panterino è Ernest, trovatello e oggi adottatissimo!!

C’è tempo fino al 15 novembre 2012 per mandarci la storia e le foto, mentre domenica18 novembre vi aspettiamo a APERITIMIAO dalle 17.30 alle 19.30 al Room&Breakfast “ALCHIMIA”, via Borgo Leoni 122, Ferrara: potrete ammirare una mostra fotografica di mici neri, alcune sorprese “a tema”, ricevere attestati simpatici e soprattutto scoprire con noi i tre vincitori di quest’anno! E inoltre avremo un ospite di eccezione: ANDREA POLTRONIERI, che ci stupirà con un suo show!!!!

Ernest è uno dei tanti panterini salvati e svezzati da una balia di "A Coda Alta"

La giuria di “A Coda Alta” , durante "APERITIMIAO" consegnerà anche quest’anno premi a tre storie partecipanti, nominando quindi:
1) Premio per “Gatto nero 2012”, al micio vincitore;
2) Premio per “Gatta nera 2012”, alla micia vincitrice;
3) Premio speciale “A Coda Alta”, quasi un premio della critica.
Rendete la “Festa del gatto nero” una vera occasione di festeggiare i vostri panterini… mandateci la vostra storia!!!
Ernest quando era un batuffolo! Oggi è cresciuto ed è flessuoso ed elegante!

Ripassa insieme al tuo gatto le tappe di “Gatto nero 2012”:
- Da oggi fino al 15 novembre 2012: scrivete a due mani e quattro zampe la vostra storia, magari corredata di foto! Ricordate anche di compilare il modulo di partecipazione.
- Il 17 novembre passa in piazza Trento Trieste a trovarci al nostro banchetto, troverai tanti gadget gattosi-neri;
- Il 18 novembre vieni ad APERITIMIAO, l’aperitivo-premiazione dei gatti neri 2012 al Room&Breakfast “ALCHIMIA”, via Borgo Leoni 122, Ferrara.
Che aspettate? Le prime storie ci stanno già arrivando!!!
Per ogni informazione scrivete a info@associazioneacodaalta.it

La vita in bicicletta: ciclismo o sbiciclata?

$
0
0
Philippe Delerme sostiene che il mondo si divide in due: i ciclisti, ossia quelli che su due ruote cercano la velocità e l'agonismo, e quelli che invece sbiciclano godendosi il paesaggio e la regolarità della pedalata tranquilla. "E' il contrario del ciclismo, la bicicletta" - dice Delerme - "Una sagoma profilata in viola fluorescente fa una discesa a settanta all'ora: è ciclismo. Due liceali affiancate attraversano un ponte a Bruges: è bicicletta." (P. Delerme, La prima sorsata di birra, p. 115). 

La mia bici, su uno dei miei ponti preferiti

Amo la bici da sempre, come poche altre cose nella vita. Un'ora in bici è un piacere che, per me, si equivale a preparare una buona torta, leggere un libro appassionante, accarezzare la mia gatta, guardare un film coinvolgente, suonare il piano. Mi sono quindi chiesta a quale categoria appartengo e immagino di potermi classificare tra quelli che amano la bicicletta più del ciclismo, anche se non c'è un confine così netto: "Ci sono però macinachilometri in bicicletta molto efficienti e anziani ciclisti molto tranquilli", ammette anche Delerme (op. cit, p.116). Ecco: io sono una macinachilometri in bicicletta molto efficiente.

In bici si possono fare incontri "d'altri tempi"...
Rumorose oche pronte a darti una beccata se ti avvicini troppo!

Effettivamente non sono una "ciclista": non riuscirei a concepire un giro in bici solo come sfida sportiva, senza poter entrare in comunione con l'ambiente nel quale si sfreccia, o nel quale si pedala pigramente. In bici la testa si alleggerisce, il corpo di distende in un ritmo sano e regolare, il fiato a volte manca ma mai per ansia o preoccupazione, solo per un piacevole sforzo che tempra il fisico. E gli occhi possono riempirsi di bellezza:




Melograni e salici piangenti sulla sponda del Volano
La bici è un modo "antico" di muoversi, ma sempre più necessario (almeno nel tempo libero!) in un mondo congestionato, trafficato e inquinato come il nostro. La vita, sulla sella di una bicicletta, trova una propria dimensione di movimento e raccoglimento, di attività e riflessione. E voi come andate in bicicletta? Siete ciclisti o "sbiciclanti"? Comunque sia, per tutti vale quel che saggiamente diceva Albert Einstein: la vita è come andare in bicicletta, per stare in equilibrio devi muoverti.

Una stagione: l'autunno (2012 - 2)

$
0
0
E' un pomeriggio d'ottobre, uno di quelli in cui i raggi del sole e le nuvole cupe si danno battaglia con esito incerto: deciderà la vittoria delle ombre soltanto il tramonto, sempre più precoce. Un trattore trascina l'aratro e si porta dietro un'insolita scia, quasi fosse una nave che solca la terra... sono gabbiani reali, che non si fanno sfuggire il lauto banchetto nascosto tra le zolle smosse.



Basta che uno sprazzo di luce si faccia strada tra le nuvole e si compie una magia: si torna in estate, almeno a giudicare dai colori dei fiori, che regalano generosamente nettare agli insetti ancora operosi.


 

Le nuvole tornano compatte, il sole si nasconde e i toni accesi si smorzano. Paciocca intanto contempla il campo d'erba secca e ingiallita, aspettando magari che qualche topo si faccia vivo.

 

A un certo punto però si stanca: l'aria è carica di umidità, si alza un vento che promette pioggia, i topi se ne stanno al sicuro, rintanati nei loro buchi nel terreno. Paciocca decide che rincasare potrebbe anche essere una buona idea...


 

E dopo essersi stirata, torna a uno dei suoi passatempi preferiti: osservare il mondo dalla finestra. E pare ci siano proprio cose interessanti da vedere! 

Paciocca è molto presa dall'osservare il giardino

Aaah... bella la vita da gatti!!!
Magari io potessi trascorrere le giornate come la mia gatta! E voi come state passando questi pomeriggi autunnali?

"La zucca nell'orto"... e non solo!

$
0
0
Approfittando di un'insperata (e imprevista) ora libera a zonzo per Bologna, sono andata a visitare la mostra temporanea all'Orto Botanico bolognese: "La zucca nell'orto", dedicata appunto a questo fantastico ortaggio che spopola in questo periodo per via di Halloween...

Uno degli angoli "zuccosi" all'orto botanico

La mostra è molto graziosa, con una sezione dedicata alla zucca nella storia alimentare, culturale e naturale: potete vedere un'esposizione delle prime raffigurazioni di zucche nei libri, ma anche leggere curiosità di vario tipo. Potete avere un'assaggio di tutto questo nel sito dedicato alla mostra: http://zuccanellorto.wordpress.com/ 


La cosa interessante è stata imparare che la famosa zucca intagliata (la Jack-o'-lantern) per Halloween, originariamente non era affatto una zucca, bensì una patata o una rapa. Poi, a seguito di una carestia della patata, si iniziò ad usare la zucca.
Molto interessanti sono anche i tanti miti di vita-morte-rinascita legati alla zucca, in molte culture: non immaginavo che in un ortaggio del genere potesse nascondersi tanta tradizione!


L'intero orto botanico - che offre una piccola oasi verde da sogno, nel bel mezzo di via Irnerio - è stato "arredato" con tanti angoli colorati da zucche grandi e piccole, balle di fieno e fiori di campo autunnali... un vero spettacolo! Ecco una piccola galleria di foto:



Zucche illuminate dalla calda luce autunnale del mattino

Un campo di zucche, sorvegliate da uno spaventapasseri
Un bel carro contadino, carico di zucche
Un altro bell'angolo - tra le tante iniziative organizzate in occasione della mostra - è uno spiazzo verde con tante balle di fieno a mo di "poltroncine" per bambini... i platani facevano da "recinzione" a questo spiazzo e su ogni platano erano fissati pannelli con citazioni letterarie sulla zucca. Ed è stato un piacere trovare anche il mio adorato Ray Bradbury, con il suo "L'albero di Halloween":

... non vi viene voglia di leggerlo?
Infine chiudo questo post "in dolcezza". Di ottime ricette con la zucca ce ne sono infinite (forse, da buona ferrarese, dovrei proporvi i cappellacci di zucca), ma per questa volta ho scelto una torta di zucca... anche se le assomiglia, non è proprio la vera "pumpkin pie" americana, ma del resto siamo o non siamo in Italia?

La torta di zucca alla mia maniera!
Ingredienti per la pasta: 300 g di farina autolievitante, 100 g di burro, 1 uovo, 100 g di zucchero.
Ingredienti per il ripieno: 100 g di cioccolato fondente a pezzetti grossolani, 400 g di polpa di zucca lessata, 2 uova, 2 cucchiai di miele, 80 g di zucchero, 100 ml di panna da cucina, 1 pizzico di cannella, 1 pizzico di zenzero e 1 pizzico di chiodo di garofano
Procedimento: Impastate la pasta (vi verrà un pò "duretta", ma va bene così) e riponetela in frigo per 20 minuti. In una terrina unite le 2 uova con il miele e lo zucchero e montate con una frusta per qualche minuto, aggiungete poi la panna da cucina montando ancora un pò. Aggiungete poi le spezie e la zucca schiacciata con la forchetta. Stendete la pasta in una tortiera di 26 cm di diametro, imburrata e infarinata. Bucherellate sul fondo la pasta con una forchetta e distribuitevi sopra la cioccolata a pezzi. Versate il ripieno di zucca e infornate a 200°C per 10 minuti, poi abbassate a 180°C e proseguite la cottura per altri 30-40 minuti. Fate sempre la prova stecchino!


E con una fetta di questa buona torta vi auguro un buon weekend... la pioggia c'è già, il freddo sta arrivando!

Gatti neri e Halloween: un'altra (più giusta) prospettiva

$
0
0
Recentemente mi sono imbattuta in un interessantissimo articolo sul blog "Green me", che parlava delle presunte persecuzioni di gatti neri nel periodo Halloween-Ognissanti. E, dopo averlo letto, mi sono sentita davvero un pò ingenua! 
In quest'articolo sono intervistate diverse responsabili di associazioni italiane di protezione animale, con la domanda se sia proprio vero che in questo periodo i gatti neri "rischiano di più"... la risposta? No, rischiano come in tutti i periodi dell'anno e non solo non serve creare inutili allarmismi, ma è anche più dannoso perchè si rischia di "dare spunti malvagi" a persone facili all'emulazione.

Fonte foto: QUI
Voglio riportarvi alcuni dei passaggi fondamentali di quest'articolo, ma vi invito anche a leggerlo per intero.
Susanna Celti, responsabile a Roma dell'Associazione Salute e Tutela Animali, fa presente che: “In tutta la storia della nostra associazione non abbiamo mai avuto richieste di adozioni di gatti neri nel periodo di Halloween, né segnalazione di famiglie a cui fossero spariti gatti. Tantomeno abbiamo registrato un aumento del numero di ricoveri veterinari per gatti torturati. Per quanto riguarda il consiglio alle associazioni di non dare in adozione gatti neri, sarebbe bene ricordare che gli animali, in generale, non vanno mai affidati durante le festività. E non solo ad Halloween. (...) Perché gli animali non si fanno ‘per regalo’. Compreso il fatto che, comunque, prima e dopo l’affido vengono effettuati dei rigidi controlli. Detto questo, non voglio dire che nella notte di Halloween non si siano mai verificati casi di gatti vittime di rituali, ma vorrei ricordare che, purtroppo, i maltrattamenti a danno degli animali avvengono tutto l’anno. Bisognerebbe, quindi, evitare di parlarne solo a ridosso di particolari feste".

Sindy, micia nera di "A Coda Alta" che aspetta adozione!

Molto di buon senso è anche l'intervento di Ilaria Ferri, direttore scientifico di ENPA: "è assolutamente un errore creare questi allarmismi. Sottolineare che i gatti vengono torturati ad Halloween punta l’attenzione su superstizioni inutili che, nella realtà dei fatti, non fanno altro che creare un rischio di emulazione. Quanto agli affidamenti da parte delle associazioni, è bene ricordare che chi si occupa con professionalità della cura degli animali che vivono in strada effettua, almeno nella stragrande maggioranza dei casi, affidi controllati con visite pre e post-affido. Al contrario, sarebbe bene approfittare di Halloween per sfatare tutti i miti sul gatto nero, un animale meraviglioso che non porta assolutamente sfortuna. In Inghilterra, ad esempio, chi possiede un gatto nero è considerato fortunato. Non creiamo sui gatti un’attenzione morbosa che può sfociare in tristi e fatali tentativi di imitazione".

Nico, un altro panterino in cerca di casa di "A Coda Alta"!
Faccio mea-culpa per aver diffuso negli anni scorsi questi allarmismi e d'ora in poi, salvo situazioni effettivamente accertate, eviterò di focalizzare l'attenzione su questo...e vi invito a fare altrettanto. Piuttosto, avete scritto la vostra storia a quattro-zampe da mandarci per "Gatto Nero 2012"?? Forza, non esiste modo migliore per combattere la superstizione contro il panterino domestico!

Una stagione: l'autunno (2012 - 3)

$
0
0
Un pigro dopo-pranzo novembrino... la campagna silenziosa, immersa nella nebbia, un'ora senza traffico sulla strada, solo i garbati cinguettii degli uccellini che si organizzano per l'inverno, lo sgocciolare di qualche stilla di umidità, il fruscio senza peso delle foglie che planano dal ramo sul prato bagnato. Venite con me e Paciocca per una passeggiata tra giardino e campagna?


Il prato gronda di umidità e l'erba è verdissima e folta: non è ancora arrivato il vero freddo a smorzare la sua vitalità... e su questo tappeto risaltano i colori accesi del liquidambar...




Ma non c'è da stupirsi: in autunno le piante fanno a gara nello sfoggiare i colori più accesi, le tonalità più vive, quasi fluorescenti... a ricordarci che, anche quando le condizioni si fanno più ostili, la vita conserva una sua imprevedibile bellezza.


Ma addentriamoci nel giardino! Ospiti inattesi sono letteralmente... spuntati! Peccato non saperli riconoscere, d'autunno un bel piatto di tagliatelle ai funghi è l'ideale... in ogni caso non credo che questi siano commestibili.


E che dire delle bacche? Ce n'è in abbondanza, di tanti tipi... alcune saranno una riserva pronta per gli uccellini d'inverno, che sfrecciano tra le fronde e si addentrano nel folto dei cespugli sempreverdi.


Nella quiete del giardino Paciocca osserva tutto il mondo vivissimo che si nasconde tra l'erba, sotto le foglie, sotto terreno... chissà quanti animali si stanno preparando a passare l'inverno in giardino, proprio sotto i nostri piedi! 


Non solo insetti e le loro uova (ricordate le cicale di quest'estate?), ma anche piccoli animaletti come topi, talpe e lucertole, scavano la loro tana nel terreno... dove è più umido e fangoso (vicino agli stagni o ai fossi) trovano invece casa rospi e rane, mentre i ricci prediligono le zone un pò incolte, mucchi di foglie secche, cespugli intricati che offrano loro riparo e protezione.

Paciocca ai bordi del nostro piccolo stagnetto, purtroppo secco!
Paciocca insiste per mostrarvi una cosa: non solo sotto il terreno si trovano casette e condomini, a ben guardare si possono trovare anche spettacolari architetture aeree!
 
Il nostro giro è finito... Come? No, Paciocca vuole che la seguiate per un'altra passeggiata, per lei è troppo affascinante la campagna autunnale, non se ne parla di tornare già in casa... eppure io ho argomenti concreti a mio favore: potrei offrirvi una bella tazza di the, con una fetta di torta rovesciata alla frutta...

Seguite Paciocca, per una passeggiata nella natura...
...o me, per un pomeriggio casalingo?
Qualsiasi sia la vostra preferenza, l'autunno ci regala tante occasioni per farsi apprezzare: godiamoci questa stagione, all'aria aperta e dentro casa!

Acqua virtuale: cos'è e perchè è importante conoscerla

$
0
0
In queste settimane sto portando avanti un progetto nelle scuole superiori che mi sta dando moltissima soddisfazione: si tratta di lezioni di educazione ambientale, sul tema dell'acqua virtuale e dell'impronta idrica. Dato che credo che siano argomenti meritevoli di attenzione e poco conosciuti, ve ne parlo un pò anche qui sul blog. Oggi mi concentrerò sul tema dell'acqua virtuale: ne avevate mai sentito parlare?


Il concetto di "acqua virtuale" è stato studiato e approfondito dal prof. John Anthony Allan: in pratica, si tratta del volume di acqua dolce che è stato consumato nel corso della produzione di un prodotto, nel luogo della sua produzione. Facciamo un esempio concreto... quanta acqua virtuale pensate che possa "nascondersi" in una tazzina di caffè? E' presto detto...

Immagine e dati tratti dalla presentazione generale su www.waterfootprint.org, Hoekstra&Chapagain

Com'è possibile? Si deve pensare che, per avere la nostra fumante tazza di caffè, non consumiamo solo il minimo quantitativo di acqua per la caffettiera. Infatti, per ottenere qualche cucchiaino di polvere caffè, prima di tutto abbiamo dovuto coltivare la pianta del caffè e successivamente raccogliere e lavorare i chicchi, infine confezionare e trasportare fino a casa nostra il pacchetto della preziosa polvere di caffè: tutte queste attività richiedono acqua! Ecco perchè, allora, ogni volta che ci beviamo una tazzina di caffè, ci stiamo anche "bevendo" 140 litri d'acqua.

Si consuma acqua durante tutto il processo produttivo, dalla coltivazione fino alla tazza di caffè.
Se facciamo un breve excursus per immagini di alcuni dei prodotti più diffusi nella nostra giornata, scopriamo che, ahimè, ci "beviamo" moltissima acqua virtuale, che va ad accrescere i nostri consumi idrici in modo estremo: 1 kg di manzo "nasconde" 15500 litri, 1 kg di maiale "nasconde" 5900 litri, 1 foglio di carta A4  nasconde 10 litri, ecc. (dati www.waterfootprint.org).

Immagine e dati tratti dalla presentazione generale su www.waterfootprint.org, Hoekstra&Chapagain

Immagine e dati tratti dalla presentazione generale su www.waterfootprint.org, Hoekstra&Chapagain

Immagine e dati tratti dalla presentazione generale su www.waterfootprint.org, Hoekstra&Chapagain

Immagine e dati tratti dalla presentazione generale su www.waterfootprint.org, Hoekstra&Chapagain
A cosa serve sapere il contenuto di acqua virtuale di un prodotto? Essenzialmente, deve servire per renderci consapevoli del "peso" (in questo caso in termini di consumi idrici) delle nostre scelte e stili di vita quotidiani.
Solo se siamo informati possiamo anche agire in modo responsabile e ridurre i nostri consumi... magari bevendo una tazzina di caffè in meno, oppure scegliendo di consumare meno carne e più verdura, e soprattutto evitando categoricamente ogni spreco di cibo: troppa preziosa acqua si "nasconde" in esso!
Pensate che se lasciamo nel piatto un quarto di pizza margherita, perchè non abbiamo più fame o siamo a dieta, stiamo sprecando circa 300 litri d'acqua!

Immagine tratta da Wikipedia, dati www.waterfootprint.org
Non sprecare acqua e anzi ridurne il consumo è indispensabile, non solo perchè l'acqua è un bene di vitale importanza in sé, ma anche perchè esistono situazioni drammatiche di crisi idrica che portano alla morte di milioni di persone nel mondo. Mentre noi fortunati delle nazioni ricche abbiamo acqua a volontà e ne consumiamo moltissima (su questo tornerò nel prossimo post), pensate che oggi ancora 1 miliardo di persone non hanno l'accesso all'acqua potabile, mentre 2,5 miliardi di persone non hanno una quantità d'acqua sufficiente per soddisfare le minime esigenze alimentari e igienico-sanitarie.

Immagine tratta da web, QUI
Il dato più sconfortante è fornito da WHO e UNICEF: ogni 15 secondi muore un bambino per malattie connesse alla qualità idrica, come colera, malaria, dissenteria. Dovunque manchi acqua potabile, manca anche la vita. Naturalmente non basta consumare meno acqua nelle nazioni ricche per risolvere questi problemi,  che sono questioni soprattutto di giustizia sociale... ma iniziare a ridurre i consumi è il primo passo, come cercherò di spiegarvi meglio nel prossimo post.
Per il momento mi fermo qui, rimandando al prossimo post l'altro argomento strettamente legato all'acqua virtuale, quello di impronta idrica. Nel frattempo, meditate questi dati.

Water Footprint: l'impronta d'acqua

$
0
0
Ho concluso lo scorso post sull'acqua virtuale con una serie di dati sconfortanti: ogni 15 secondi muore un bambino nel mondo per malattie connesse con la scarsa qualità dell'acqua, ma in generale sono 2,5 miliardi le persone che non hanno una quantità d'acqua sufficiente a soddisfare le loro esigenze quotidiane alimentari e igienico sanitarie. Dovete sapere che di tutta l'acqua presente sulla Terra, solo una minima percentuale (l'1%!) è dolce ed immediatamente disponibile per il consumo umano... ma non fatevi "ingannare" da questo dato: le Nazioni Unite hanno calcolato che, in sé, quest'1% sarebbe sufficiente per tutti... il problema è che è distribuito in modo assolutamente diseguale sul pianeta e l'uomo, da parte sua, aggrava la situazione sovrasfruttando le riserve idriche dei paesi in via di sviluppo, per soddisfare l'enorme richiesta d'acqua dei paesi ricchi.

Immagine da web. Fonte QUI
La richiesta d'acqua dei paesi ricchi si traduce soprattutto in una richiesta di prodotti, la cui produzione implica un consumo idrico nelle nazioni in via di sviluppo. Abbiamo visto che per fare una maglietta di cotone servono 2700 litri d'acqua: questi vengono consumati prima di tutto per coltivare il cotone (generalmente le piantagioni sono in India, Pakistan, Uzbekistan), poi altra acqua viene impiegata nel processo produttivo e di confezionamento della maglietta (ad es. in Cina). Quei 2700 litri vengono quindi sottratti dalle riserve idriche di India e Cina, per produrre un prodotto che "consumiamo" noi: in pratica, importando ed acquistando quella maglietta, siamo noi a consumare quell'acqua.

Consumi d'acqua legati alla produzione del cotone: i maggiori consumatori siamo noi europei, ma l'acqua arriva da altri paesi nel mondo (India, Pakistan, Cina), che quindi stanno impiegando la loro acqua per noi. Fonte: QUI
Perchè vi ho fatto un tale discorso complicato? Per parlarvi dell'impronta idrica, o water footprint: uno strumento di calcolo il grado di dirci quanto "pesa" un prodotto, un singolo individuo, un'azienda o una nazione in termini di consumo di acqua. Naturalmente la water footprint non conterà solo l'acqua consumata "direttamente" (es. quando ci facciamo la doccia), ma terrà conto soprattutto degli enormi quantitativi d'acqua virtuale nascosti nei prodotti che importiamo ed esportiamo. Si tratta di conteggi complessissimi, che si devono al prof. Hoekstra e alla sua "Waterfootprint Network", team di esperti mondiali in questo campo.


Arriviamo al punto: l'impronta idrica dell'Italia. E' stata calcolata di 2330 metri cubi annui pro-capite... che, tradotti in litri quotidiani per persona, significa che, in media, l'italiano consuma un'enormità d'acqua ogni giorno: circa 6000 litri! Sembra un dato quasi inconcepibile, ma ahimè è veritiero se pensiamo ai nostri consumi quotidiani tra abbigliamento, oggetti vari, alimentazione... abbiamo visto nello scorso post che, ad esempio, una sola pizza margherita contiene 1260 litri d'acqua virtuale, oppure una tazzina di caffè 140 litri d'acqua virtuale. Vi suggerisco a questo proposito di visitare la galleria di prodotti sul sito della Waterfootprint, potrete scoprire il contenuto d'acqua virtuale di tantissimi prodotti.

La "product gallery" su www.waterfootprint.org
Naturalmente il punto fondamentale su cui vorrei stimolarvi è il calcolo della vostra impronta idrica: solo sapendo quanta acqua consumiamo e come, possiamo anche migliorare e ridurre gli sprechi.  Vi suggerisco quindi di andare subito alla pagina del sito apposita: calcola la tua impronta idrica.
Se avete qualche problema con l'inglese non scoraggiatevi, vi basta un traduttore . Un ultimo suggerimento, per un calcolo dell'impronta affidabile: ecco come trasformare gli euro in dollari.
Riassumendo, comunque, per ridurre la nostra pesante impronta idrica e migliorare così la situazione di tante altre persone nel mondo, basterebbe seguire, tutti insieme, alcuni semplici consigli...



Con questo post ho concluso in modo estremamente sintetico il tema acqua virtuale & impronta idrica, ma se foste interessati in rete si trovano tanti approfondimenti, come ad esempio questo del WWF. Spero che questi argomenti, magari un pò complessi, vi abbiano comunque interessato e vi possano dare qualche spunto per agire in modo più consapevole e responsabile!

Gatto Nero 2012: tutte le vostre storie!

$
0
0
Oggi cedo volentieri la parola a due panterini di "A Coda Alta", Gaia e Freddy, che vi ricordano che il 17 novembre è una data importante...


Contro ogni pregiudizio e superstizione, andate a leggere la raccolta di meravigliose storie che ci hanno inviato tantissime persone: hanno tutte come protagonisti gatti neri e l'amore incredibile che si instaura tra animale ed essere umano. Inoltre potrete anche ammirare tanti musetti neri come la pece e occhioni dorati... con l'augurio che la nostra iniziativa "Gatto nero 2012" si traduca anche in un maggior numero di adozioni dei mici neri (spesso scartati rispetto ai tigrati), come ad esempio proprio Gaia e Freddy!
Vi ricordo anche "Aperitimiao" domani pomeriggio dalle 17.30 alle 19.30 al Room&breakfast "ALCHIMIA", Via Borgoleoni 122, Ferrara... per la proclamazione dei tre gatti vincitori! A prestissimo!

Un Natale da Gatti!

$
0
0
Anche quest’anno il Natale si avvicina… e se gli impegni, lo stress e le difficoltà quotidiane rendono difficile godersi “l’atmosfera”, ho trovato ugualmente il modo di rendere speciali le prossime settimane, grazie a un'iniziativa natalizia: “Un Natale da Gatti”.Si tratta di una raccolta fotografica a tema: inviatemi una foto del vostro micio (o dei vostri mici) in atmosfera natalizia! L’idea è di mostrare che i mici sono parte integrante della nostra vita e partecipano alla nostra quotidianità così come ai momenti più speciali, in questo caso le festività natalizie. Chi volesse, può accompagnare la foto da una breve descrizione del momento in cui avete immortalato il vostro beniamino. Tutte le foto saranno inoltre pubblicate su questo blog il 6 gennaio 2013 e sarà reso disponibile un libro virtuale della raccolta.

Il banner

Tempistiche: l’iniziativa parte oggi, 20 novembre 2012 e termina il 31 dicembre 2012.
Il 6 gennaio 2013 sarà estratto a sorte un vincitore, che si aggiudicherà uno dei seguenti libri (a sua scelta):
- Storie di gatti di James Herriot, un libro delizioso ambientato nella brughiera, dove il veterinario Herriot racconta con uno stile che scalda il cuore le avventure di gatti e persone;
- Gatti molto speciali di Doris Lessing, un classico assoluto della letteratura "felina", un libro indimenticabile;
- 1001 cose da sapere e da fare con il tuo gatto di Roberto Allegri, oltre 500 pagine di informazioni, curiosità e illustrazioni sui nostri beniamini con la coda.



Regole fondamentali: 
  • Si partecipa con al massimo una foto per persona. 
  • La foto deve essere chiaramente a tema natalizio. 
  • Non valgono le foto “ritoccate” (es. non aggiungete un berretto da Babbo Natale a una normale foto del micio). 
  • Inviate la foto a:nataledagatti@gmail.com.
  • Non pubblicate quindi la foto sui vostri blog.
Vi chiedo di pubblicizzare “Un Natale da Gatti” sui vostri blog, pubblicando in evidenza il banner linkato a questo post, eventualmente invitando vostri amici “gattofili” via mail o pubblicando un post apposito.
Che altro dire? Spero che la mia idea vi piaccia e aspetto una copiosa spedizione di foto!
Viewing all 470 articles
Browse latest View live