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Un piccolo tour al Gattile di Ferrara!

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La mia socia e omonima Silvia G. di "A Coda Alta" ha realizzato due bei video al Gattile di Ferrara, che è gestito della nostra associazione dal 1 giugno 2013. Con molto piacere li condivido qui, presentandovi alcuni dei mici ospiti della struttura... il primo video è stato girato nei due recinti esterni, sentirete in sottofondo anche il gran abbaiare dei cani del Canile Comunale (che si trova davanti al gattile) e il cicaleccio insistente delle cicale. Tra i protagonisti:  Sangria, Lalla, Dev, La Faccio Dove Voglio, i Tigratoni Fifoni, Disperia, Spago, Cardio, Chanel, Katy, Penelope, Renato, Orazio, Isotta, Peretta, Mazzo, Klaus, Vick, Aurelio.


Il secondo invece è dedicato ai mici FIV+ del Gattile, che naturalmente hanno una loro stanza apposita e un giardinetto tutto per loro! Ecco a voi: Barone, Nerone, Ciocio, Albert, Andrea, Cornelia, Simba, Scarface, Rita e Silvestro!


Che ne dite? Non vi viene voglia di venire a conoscerli di persona? Il Gattile di Ferrara si trova in via Gramicia 18, ed è aperto tutti i giorni (domenica compresa) dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 18.00 (orario estivo). Intanto buon Ferragosto a tutti voi... qui oggi piove e c'è freddo, ho già voglia di autunno!

La frase del giorno: Charles Dickens

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Quale dono più grande dell'amore di un gatto? Charles Dickens





Oggi Paciocca compie ben cinque anni e non ho trovato davvero frase migliore per l'occasione. Grazie a lei per essere un'inesauribile fonte di fusa ed espressioni buffe, di manifestazioni di acuta intelligenza e speciale sensibilità, un gatto-un pò umano con cui riesco ad essere un umano-un pò gatto. Paciocca è la dimostrazione vivente, più immediata e straordinariamente semplice, di come l'amore travalichi ogni diversità di linguaggio, statura, peso, capacità intellettive, esperienze di vita, genetica. L'affetto di un gatto è uno straordinario dono quotidiano, che contiene in sè qualcosa di universale, un'esperienza da cui si può imparare ad amare ancora di più e forse ancora meglio, i nostri simili come tutti gli altri esseri viventi. Grazie amica mia: per le cose più piccole e le cose più grandi che, come sempre accade in ogni forma di amore, si intrecciano e si confondono le une nelle altre, riempiendo intanto la vita.

Una stagione: l'estate (2013 - 3)

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L'estate ci accompagnerà ancora per quattro settimane, ma già l'aria è meno rovente (per fortuna!), ogni sera il sole cala prima e iniziano a diventare frequenti nuvole e sporadiche piogge. Oggi vi lascio qualche scatto fatto durante quest'ultimo mese, tra giri in bici e passeggiate in giardino.

Un arcobaleno inaspettato, durante un rovente pomeriggio

La campagna d'estate è popolata da tantissimi insetti, più o meno belli, ma quasi tutti utili all'equilibrio naturale. Uno spettacolo da ammirare al tramonto sono certamente le libellule, che si posano sui pennacchi del mais e si lasciano cullare dal vento della sera...





Purtroppo quest'anno ho notato una netta diminuzione delle farfalle: ben presenti sono state solo le cavolaie, mentre di macaoni e vanesse (che le altre estati popolavano il mio giardino) neppure l'ombra. Intanto cimici "milaniste" (Graphosoma italicum) e falene (la "Sfinge colibrì", Macroglossum stellatarum) approfittano delle fioriture estive per rifocillarsi e riprodursi...

Due cimici sul fiore della carota selvatica
Riuscite a individuare la velocissima "sfinge colibrì", sulla zinnia?
Invece le cicale, che sono già uscite da un pezzo dal loro guscio (la forma giovanile), cantano a tutto spiano durante le ore più calde del giorno... quest'anno sono arrivate un pò in ritardo, ma il grande affollamento dei loro gusci vuoti, tutti vicini sui tronchi, fa pensare che non vedessero l'ora di uscire e spiegare le ali, per iniziare il loro concerto estivo!



Vi auguro di trascorrere al meglio quest'ultima parte d'estate, sia che siate ancora in vacanza, sia che, come me, dobbiate affrontare l'incipiente rientro. 
Buon fine settimana a tutti!

Il gatto offeso al vostro rientro dalle vacanze

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Siete stati in vacanza qualche giorno, quest'estate? Se sì, e se avete gatti che avete lasciato a casa, effettuate questo semplice test:
  • Andando in vacanza, sono stato un pò in ansia per il mio gatto rimasto a casa: SI NO
  • Il mio gatto, al mio rientro, mi ha deliberatamente ignorato, facendomi capire che si considerava anche abbastanza offeso nei miei confronti: SI NO
Se avete risposto "SI" a entrambi i quesiti... beh, sappiate che voi e il vostro gatto rientrate nella maggioranza dei casi! 

Oliver

Eppure talvolta non è possibile, nè è sempre auspicabile, portare con sè il gatto in vacanza: quando si tratta di pochi giorni (diciamo entro una settimana), la soluzione migliore per il micio è restare a casa, nell'ambiente che conosce e al quale è perfettamente adattato, venendo seguito da persone di fiducia o da una cat-sitter affidabile. Il gatto è un animale molto territoriale e abitudinario: ogni tipo di trasloco è per lui una fonte di grande stress, per questo se voi dovete (o volete) assentarvi per brevi periodi, è consigliabile che a lui non tocchi la stessa sorte. Certo, proprio perchè è un tipo abitudinario, bisogna dire che noterà sicuramente la vostra assenza e, al vostro ritorno, non mancherà di farvelo pesare!

Valentino, micio di Silvia G. di "A Coda Alta"

Spesso infatti capita che, al nostro ritorno dopo un periodo più o meno lungo di assenza, il gatto si dimostri freddino e imbronciato, ostentando un'indifferenza che tradisce sia il sollievo per averci "ritrovati", ma soprattutto l'offesa per essere stato lasciato solo, improvvisamente e senza una giustificazione. Di solito, la tenuta del muso lungo da parte del gatto è direttamente proporzionale alla lunghezza delle vostre vacanze: più il micio ha dovuto "sopportare" una routine diversa e ai suoi occhi inspiegabile, senza di voi, più ci metterà del tempo a "perdonarvi". In realtà il gatto non vuole punirvi sul serio, non è così vendicativo! E' che il suo carattere indipendente ed orgoglioso fatica ad ammettere che è davvero felice di vedervi, dopo che ha passato le ultime ore (o giorni, dipende da quanto siete stati via) a chiedersi dove foste finiti.

Paciocca, ovviamente!
Quest'estate sono andata in vacanza quattro giorni e, al mio ritorno, mentre io "uggiolavo" di felicità verso Paciocca, lei faceva la preziosa: presa in braccio, evitava di guardarmi in faccia e, appena posata per terra, mi voltava le spalle con fare indifferente. Naturalmente lei era rimasta nella nostra casa, seguita dai miei genitori: quindi l'unico cambiamento è stata la mia assenza. Dopo un paio di ore ci siamo "riconciliate" e, il giorno seguente, ogni volta che mi incrociava per casa o in giardino era anche più entusiasta del solito, segno che era proprio felice che fossi tornata! Del resto bisogna anche dire che non è caratteristico del gatto "il fare le feste" in modo esplicito al nostro ritorno: non per nulla, l'animale per antonomasia che "fa le feste" all'uomo è il cane, il quale ha un modo molto più diretto per dimostrare i propri sentimenti al suo compagno umano.

Zoe, la mitica mascotte del Gattile di Ferrara!
Tutta questa chiacchierata per sottolineare, ancora una volta, come il gatto sia un animale estremamente sensibile, intelligente e legato alla sua famiglia: quanto è infondato dire che il micio "si affeziona solo alla casa"! Bisogna piuttosto imparare a riconoscere il linguaggio e l'espressività tutta particolare del nostro felino domestico: possiede un proprio sofisticato modo per dirci che ci vuole bene, che è stato in ansia per noi e che gli siamo mancati! La leggenda del gatto "affezionato alla casa" ha un unico fondo di verità: come già detto, il micio è fortemente radicato sul suo territorio e non è abituato a spostarsi per il mondo come invece può capitare al cane, che adora seguire il proprio umano dovunque.

Immagine da Web, QUI

Perciò, quando dovete partire per le vacanze valutate soprattutto cosa è meglio per il micio: se resta nella sua casa per qualche giorno o anche una settimana senza voi, seguito da persone di fiducia che si cureranno di dargli cibo e coccole, non avrà alcun problema, anche se noterà inevitabilmente che qualcosa è cambiato. L'unica cosa che osserverete sarà appunto il suo muso lungo al vostro ritorno: un bello smacco per lui essere sottoposto a un cambiamento senza preavviso! Quanto a voi, se siete in ansia o lievemente in colpa per la vostra partenza... sopportate, pensate che tra i due probabilmente siete voi quelli a cui la separazione fa stare peggio!

Il "Tour Smilla" al Gattile di Ferrara!

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La scorsa settimana al Gattile di Ferrara, gestito da giugno dalla mia associazione "A Coda Alta", è arrivato il "Tour Smilla", ovvero il sig. Paolo Susana e la sua cagnolina Smilla, coppia vincente che quest'estate ha percorso l'Italia in sidecar, allo scopo di sensibilizzare tutti i cittadini sui temi dell’abbandono, del randagismo ma anche delle adozioni di animali abbandonati. 

Paolo e Smilla
Ecco Smilla su suo sidecar, ribattezzato "Ronzinante"
L’idea del “Tour Smilla” è semplice, ma il progetto è grande e meritevole: il viaggio, partito il 26 luglio scorso da Gorizia e conclusosi il 1 settembre nella stessa città al "Festival Vegetariano", con diverse tappe nei canili e gattili di tutta la penisola, ha avuto lo scopo di dare visibilità ai tanti rifugi che accolgono cani e gatti abbandonati, ma anche per denunciare il fenomeno dell’abbandono. Il pomeriggio del 28 agosto Paolo e Smilla sono arrivati anche nel nostro Gattile (e Canile, gestito dall'associazione A.V.E.D.E.V.)... io purtroppo non ho potuto partecipare all'occasione, ma le mie colleghe di "A Coda Alta" sono rimaste davvero entusiaste dopo aver incontrato Paolo e Smilla!

Un bel pomeriggio al Gattile di Ferrara!

La cagnolina Smilla ha anche cercato, amichevolmente, di assaggiare il pasto della micia Zoe, vera e propria mascotte del Gattile, ma la vicenda è finita poco diplomaticamente: Zoe è una vera golosona e ha difeso la sua pappa con le unghie! Smilla è stata comunque consolata dai volontari! Paolo ci ha poi dedicato un bel post sul suo blog, dove potrete trovare tutte le tappe del tour e anche una ricca rassegna stampa.

Zoe, con il fiocchetto per l'occasione!
Vi invito a visitare sia il blog del Tour Smilla, sia la pagina FB, in modo che la bella iniziativa di Paolo venga sempre più conosciuta e diffusa... e magari, perchè no, così da ripeterla con ancora più successo il prossimo anno! 


Ringrazio per le foto di questo post Silvia G. di "A Coda Alta"!

"Sette vite e un grande amore" di Lena Divani

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Appena pubblicato da edizioni E/O, "Sette vite e un grande amore" è la storia narrata direttamente Zucchero, micio bianco come la neve, nato trovatello ma ben intenzionato a passare la sua settima ed ultima vita nel miglior modo possibile. E così, non appena nel suo cortile appare Madamigella, scrittrice complicata come solo le donne sanno essere (un mix di frivolezza e profondità, lunaticità e stravaganza, impegno e serietà professionale), Zucchero ha ben chiaro che è con lei che vuole vivere. E dato che "quando si desidera molto qualcosa, di solito si riesce ad ottenerla" (L. Divani, Sette vite e un grande amore, E/O, p. 145), il micio riesce effettivamente "ad adottarla" (questo il suo punto di vista): Madamigella, pur senza troppa convinzione nè trasporto verso il piccolo batuffolo bianco, lo porta a casa con sè, ospitandolo nel suo appartamento ateniese che divide con il compagno Ziggy. E qui iniziano le vicende di Zucchero: testardo, simpatico, intelligente, sensibile e talvolta vanitoso, come ogni vero micio che si rispetti. La sua missione sarà quella di farsi amare in tutto e per tutto da Madamigella, inizialmente refrattaria alle troppe tenerezze, così come ai rapporti duraturi e alle eccessive responsabilità. 


Questo divertente (ma non superficiale!) romanzo di Lena Divani, docente presso l'Università di Atene, non a caso ha avuto grande successo in Grecia. Con uno stile spiritoso (indimenticabili le "MIAO - Massime Infallibili e Assolutamente Oggettive" disseminate sapientemente nel testo) e una trama convincente, l'autrice ci racconta la vita quotidiana di umani e gatti (i quali vivono effettive sette vite diverse, progredendo in saggezza), informandoci intanto, con nonchalance, su storia, carattere, abitudini e anatomia del nostro amato felino domestico. Inoltre sono numerose le "strizzate d'occhio" ai molti scrittori gattofili, citati di tanto in tanto.
Ma il punto di maggior merito è, a mio parere, ancora un altro. Senza dirlo mai esplicitamente, questo libro racconta una storia ben precisa: quella di un essere umano che, completamente assorbito dalla sua vita tra alti e bassi (relazioni amorose, lavoro, viaggi, lutti, ozi, nevrosi, ecc.), a mano a mano diventa davvero "addomesticato" da Zucchero. Madamigella è una donna come tante, che vive una routine dove un gatto conta, prevedibilmente, piuttosto poco: all'inizio Zucchero è, ai suoi occhi, poco più di una palla di pelo da nutrire e alla quale dare qualche coccola, che comporta spese, danni casalinghi, pulizie domestiche aggiuntive. Madamigella, dal carattere a tratti ruvido e indipendente, non è poi la "padrona" dei sogni di Zucchero, spesso costernato per essere incompreso dalla sua amata umana... alla faccia di chi crede che il gatto non abbia bisogno dell'affetto umano! Ma pagina dopo pagina, mentre ci accorgiamo di come il gatto resti sempre accanto a Madamigella, durante gli innumerevoli cambiamenti e scossoni della sua vita, scopriamo che il "miracolo" è compiuto: l'amore ha trionfato, finalmente. 

Un micio bianco con gli occhi bicolore, proprio come è Zucchero nel libro! Fonte foto: QUI

Il libro si conclude con la fine della settima e ultima vita di Zucchero, il cui "grande amore" del titolo è proprio quello che ha finalmente conquistato insieme a Madamigella: il loro addio è un momento inevitabilmente commovente, che però lascia un retrogusto dolce, appunto, come lo zucchero. Perchè il "miracolo" è compiuto: ancora una volta l'essere umano, per quanto miope, indaffarato e preso dalle sue importanti vicende mondane possa essere, una volta conosciuto l'amore di un gatto non può che esserne toccato nel profondo. Spesso mi è capitato di pensare che, se tutti noi avessimo sperimentato l'amore autentico di un animale, beh... la nostra prospettiva cambierebbe: verso gli animali e, in parte, verso tutta la nostra vita. Non credete? Perchè ha ragione Zucchero... "Coloro che ci amano sono altrettante stelle cadenti che ci illuminano per un istante, ci modificano e poi svaniscono" (L. Divani, Sette vite e un grande amore, E/O, p. 142). Non so se svaniscano davvero come le stelle cadenti, ma intanto ci hanno illuminati e cambiati per il resto del nostro tempo. Lettura consigliatissima!

"Oasi della Creatività" di Andrea Della Libera

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Tempo addietro vi avevo proposto un'intervista a una delle nostre preziose balie feline, Andrea. Quello che però non vi ho detto è che Andrea non è solo un'affidabile balia, ma è anche una bravissima artista, che si diverte a creare ritratti di animali in diversi materiali, come fimo o pannolenci! Io non ho resistito e le ho ordinato un "Paciocca-portachiavi" in fimo... guardate un pò:

Occhi sbarrati nella tipica espressione della mia gatta!
Non notate una certa somiglianza?
Andrea è specializzata in ritratti e, come con la mia gatta ha cercato di cogliere ogni particolare (anche la macchietta vicino al naso!), ecco ad esempio altri tre bei ritratti gattosi per dei simpatici ciondoli:

Il micio Valentino di Silvia G.

Il micio Romeo

Il micio Ciobin
Il ciondolo "grumpy cat"

Naturalmente Andrea non si ferma ai gatti: guardate questi orecchini "canini", oppure le coccinelle o il gufetto... e osservate i dettagli in miniatura!! Anche il cake-topper con gli sposini, in fimo, è bellissimo!

Jolì "naturale" e... in miniatura!
Ciondolo gufetto
Orecchini coccinelle
Cake topper
Pure con il pannolenci Andrea realizza soggetti di diverso tipo, per spille, ciondoli o portachiavi:


Se volete far ritrarre il vostro micio o animaletto da Andrea, per un portachiavi o un ciondolo, potete contattarla tramite la pagina facebook di "Oasi della Creatività" :

 

Se invece siete di Ferrara, fate un salto al negozio Dragon Store in Via Baluardi 63 b, troverete alcuni di questi articoli!! Intanto auguro a tutti una buona settimana!

Giochi per il gatto: cerchiamoli in natura!

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Dopo i giochi amati dai gatti che si possono creare home-made oppure comprare in negozio (come sapete, la mia scelta ricade assolutamente sui primi!), è arrivato il momento di dare un'occhiata nel nostro giardino o nei parchi pubblici, perchè anche in questi luoghi possono rintracciarsi oggetti e materiali utili per il sollazzo del nostro quadrupede miagolante. 
IMPORTANTE PRECISAZIONE: se il vostro micio è d'appartamento e non ha mai messo zampa fuori di casa, ha una salute cagionevole o non è vaccinato, non conviene portargli "reperti naturali" provenienti da giardini, campagna o parchi, perchè possono essere fonte di parassiti o malattie. Il discorso è diverso per i gatti che abitualmente circolano liberi in natura, dato che non aggiungerete nuovi rischi per la sua salute rispetto a quelli a cui già si espone uscendo in giardino.



In giardino possiamo trovare istantaneamente diversi giochi molto apprezzati dal micio... come varie infiorescenze delle graminacee o le spighe di grano, che diventano irresistibili "prede" da catturare, correndo all'impazzata! Di solito questo tipo di "gioco" è del tutto inoffensivo per il micio, che gradisce molto essere stuzzicato in tal modo, tuttavia alcuni tipi di spiga tendono ad impigliarsi nel mantello del gatto molto pervicacemente. Fate quindi attenzione a scegliere un tipo di spiga "poco brigoso" da questo punto di vista; evitate anche quei tipi di spiga particolarmente duri e puntuti: il micio potrebbe morderla e non sarebbe piacevole! Ecco la mia Paciocca che gioca con me, grazie a una spiga:


Le penne sono un altro reperto naturale per il quale ogni gatto letteralmente impazzisce: sarà l'odore di animale selvatico, sarà la consistenza "pennuta" appunto, sarà che si muovono con un niente nel vento... insomma il gatto ne va matto! Se abitate in campagna e siete fortunati, può capitarvi di incappare in qualche bellissima penna di fagiano: lunga, robusta e resistente, è il gioco ideale per il micio. Più comuni e piccole sono le penne di gazza, di corvo o di piccione: anche queste sono un buon gioco per il vostro felino domestico, magari riunite a gruppi e fissate su un bastoncino. Io trovo spesso piccole penne di ghiandaia, belle e azzurrine: tuttavia sono davvero molto piccole e non è saggio impiegarle come gioco per il gatto, che potrebbe mangiarle (senza alcun beneficio, anzi magari potrebbe rimettere). Il punto a sfavore delle penne sta nel fatto che, tra i vari "giochi" naturali, sono queste quelle che più probabilmente possono trasmettere parassiti al gatto.


In giardino - o in un bosco - possiamo raccogliere anche piccole pigne. Non intendo naturalmente le pigne di pino marittimo, ma pignette più piccole e leggere. Anche queste si prestano a diventare interessanti giochi per il micio, specie se stimolato da noi. Non saranno mobili come una pallina, ma la geometria "a pigna" può ben incuriosire il gatto. Come per le penne, anche in questo caso bisogna avere cura di scegliere la misura giusta di pigna: sufficientemente piccola e leggera perchè il gatto tragga soddisfazione nel gioco, abbastanza grande da non essere ingerita dal micio, nella foga del momento.

Questo micio gioca con le pigne, come ci racconta la sua proprietaria QUI (dove ho tratto la foto)

Infine, in natura potete trovare un reperto che il gatto apprezzerà come pochi altri: un bel tronco di legno. In questo caso non si tratta di un gioco, ma di una necessità per la buona affilatura delle sue unghie. Se vivete in  in appartamento e il vostro gatto ignora il tiragraffi, questa potrebbe essere la giusta soluzione! Cercate un tronco bello secco, dalla corteccia il più rugosa possibile (evitate quindi i tronchi lisci, come i pioppi o le betulle)... non è indispensabile che sia molto grosso, bastano anche una decina di cm di diametro: la cosa importante è che venga posizionato in modo molto stabile, così che il gatto possa farsi le unghie senza problemi. Già da qualche anno ho messo in terrazza (dove Paciocca sta nelle sere d'estate) un tronco secco di albero delle farfalle (Buddleja Davidii): la mia micia lo adora e questo contribuisce a renderle anche più confortevole (e simile al giardino, off-limits per lei durante le ore notturne) la casa!

La frase del giorno: William S. Burroughs

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Qualcuno ha detto che i gatti sono gli animali più lontani dal modello umano. Dipende dal tipo di uomini, e naturalmente dal tipo di gatti. Io trovo che i gatti siano a volte misteriosamente umani.  
William S. Burroughs

L'autore di "Il gatto in noi" non potrebbe avere più ragione... basta dare un'occhiata alle mille espressioni dipinte sui musetti di questi gatti, talvolta davvero "umane", per rendersene conto.

Pepe
Queen
Brenda
Asia
Rudy
...e pensare che nessuna foto può cogliere fino in fondo la grande complessità del carattere di questi animali meravigliosi.


Lallo
Silvio
Newman
...nessuno scatto riesce a immortalare ogni singola sfumatura della loro intelligenza e del loro speciale temperamento. Ma vivendo insieme a loro si può fare esperienza di quanto siano animali unici e davvero "misteriosamente umani", se proprio vogliamo prendere come riferimento la parte migliore di noi.

La storia delle cose - The story of stuff

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Oggi vi propongo un video che ho trovato molto interessante, sebbene in alcuni punti possa risultare troppo semplicistico... si chiama "La storia delle cose" e vuole spiegare, in circa 20 minuti di video, perchè il nostro sistema produttivo consumistico sia profondamente sbagliato. I dati che fornisce sono relativi agli Stati Uniti d'America, ma la situazione in Italia non è poi così diversa... le dinamiche sono le stesse: consumiamo troppo di tutto (e senza una reale necessità, sull'onda di mode e bisogni indotti dalla pubblicità), danneggiando irrimediabilmente il pianeta e sfruttando le popolazioni dei paesi in via di sviluppo.



Una delle cose che più ho apprezzato è la considerazione sul fatto che questo stile di vita non è inevitabile come la forza di gravità: non abbiamo sempre vissuto così e, se ci importa abbastanza, possiamo cambiare le nostre abitudini. Nonostante le inevitabili banalizzazioni, e nonostante per fortuna queste cose siano oggi abbastanza risapute, vi consiglio di guardare questo video e di farlo vedere in famiglia: rinfrescarci "la memoria" non fa mai male... e magari, la prossima volta, ci penseremo due volte prima di fare acquisti inutili! Perchè un mondo più "sostenibile" (sia per il pianeta Terra, che per tutti i popoli del mondo) si costruisce a poco a poco, ma tutti insieme.

"Per te qualsiasi cosa" di Sam Angus e i cani messaggeri da guerra

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Recentemente ho letto questo romanzo di Sam Angus, dalla copertina azzeccatissima rispetto alla storia: gli occhioni azzurri e un pò tristi di questo cane, sullo sfondo la prima guerra mondiale che consuma tutto, rendono perfettamente l'atmosfera che si respira nelle pagine di "Per te qualsiasi cosa". La trama racconta di Stanley, un ragazzino inglese di quattordici anni, dal grande amore per gli animali e in particolare i cani. Ma la vita per Stanley - come per tanti altri, ai tempi della guerra - ha un sapore amaro: perchè il fratello maggiore Tom è in trincea, lontano da casa; perchè la madre è morta, lasciando un padre assente, cupo e rabbioso; perchè Soldier, il suo cucciolo così amato, gli viene sottratto brutalmente. Stanley decide allora di non aver più nient'altro da perdere e parte per la guerra, anche se troppo giovane, alla ricerca del fratello e di una qualche improbabile consolazione.


La trama prosegue come un buon romanzo storico sulla guerra, narrando gli orrori, le brutture e la violenza, ma anche la solidarietà, l'onore e l'amore per gli animali, che porta Stanley a diventare il padrone di "cani messaggeri", animali appositamente addestrati per portare messaggi tra una trincea e l'altra, laddove lo stesso compito per l'uomo sarebbe troppo rischioso o addirittura impossibile. E qui, mentre le vicende belliche si intrecciano alle vicende personali di Stanley, avvengono le cose più orribili e più miracolose: morte e vita si uniscono e si confondono, la disperazione delle perdite viene superata solo dalla gioia di ritrovare quanto di più prezioso si credeva perduto. Il lieto fine è d'obbligo: Stanley, dopo un percorso sofferto, ritrova il fratello Tom ma anche l'unità famigliare che credeva ormai distrutta.
Il titolo "Per te qualsiasi cosa" allude a quanto un cane è disposto a fare per la persona che ama: commovente pensarlo, ma doloroso ricordare che proprio questa fedeltà assoluta del cane è stata sfruttata durante la guerra. Una nota dell'autrice ricorda che "nel corso della Grande Guerra, centomila cani prestarono servizio con le nazioni belligeranti. Di questi, settemila vennero uccisi" (S. Angus, Per te qualsiasi cosa, Garzanti, 2013, p. 217). 

La copertina in lingua originale

Oltre ad avere apprezzato questo romanzo in sè, sebbene sia fortemente malinconico e dalle tinte cupe, non avevo davvero idea del tipo di addestramento e dell'utilizzo in guerra dei cani messaggeri (che comunque non sono stati gli unici animali ad essere usati allo scopo, anche i piccioni avevano questa "missione")... senza voler dare un giudizio sulla cosa, poichè è scontato dire che la guerra è una faccenda prettamente umana, la cui violenza si ripercuote su tutte le forme di vita circostanti, questo romanzo mi ha "aperto gli occhi" su questa pagina di storia. Oggi i cani messaggeri vengono ricordati con onore, poichè molti di loro, sacrificando se stessi, hanno effettivamente salvato le vite di molti, molti uomini (episodi analoghi sono narrati anche in "Per te qualsiasi cosa")... Ho trovato un interessante approfondimento (in italiano), davvero ben fatto e ricco anche di foto, sulla storia dell' English Dog Messenger Service... ma se la guerra è per tutti noi umani sinonimo di morte, dolore e disperazione, ancora più crudele è pensare a quelle creature che sono morte per essa, indotte a prendere parte a qualcosa di incomprensibile, completamente indifese.

Farsi un'idea sulla sperimentazione animale: il blog Almonature

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Oggi apriamo la settimana con un tema impegnativo ma importante, al quale ho già dedicato qualche post nelle scorse settimane: la sperimentazione animale (detta anche vivisezione), ossia quell'insieme di metodi di ricerca che si avvale di animali vivi per lo sviluppo delle conoscenze biomediche. Si tratta una problematica che tuttora divide il mondo scientifico, ma anche l'opinione comune: c'è chi è contrario tassativamente a questi metodi e chi invece crede che sia un "sacrificio" accettabile e insostituibile, a fronte di benefici per l'essere umano.
Recentemente è stato aperto dal sito di Almonature un blog dedicato al tema, con il preciso (e meritevolissimo) intento di informare, senza pregiudizi, cercando di essere il più possibile esaustivo e chiaro. Per questo motivo sul blog "Sperimentazione Animale: farsi un'idea" trovano spazio tutte le posizioni: non solo contro, ma anche a favore della vivisezione. E' davvero interessante leggere gli interventi finora pubblicati: sono tante le voci interpellate, tra medici, veterinari, scienziati, ma anche intellettuali (filosofi e teologi) di spicco, cosa che rende bene la complessità del dibattito. 

Fonte foto: QUI

Trovo che quest'iniziativa della Almonature (la più recente, tra tante altre meritevoli) sia particolarmente importante per tutti, perchè tra noi "gente comune" non abbiamo sempre i mezzi per approfondire queste tematiche in modo valido, consapevole e attendibile. Personalmente, pure condannando a livello emotivo la vivisezione, mi sento piuttosto ignorante dal punto di vista scientifico e quindi non in grado di valutare davvero fino in fondo questo problema. Leggendo i vari interventi e interviste (tutti estremamente interessanti e di facile lettura) ho avuto modo di elaborare maggiormente le mie idee; in particolare ho trovato equilibrato e di buon senso quanto afferma la dott.ssa Susanna Penco, Biologa e Ricercatrice presso l'Università di Genova, ma anche malata di sclerosi multipla. Molto bello anche l'intervento del prof. Prof. Giulio Tarro - docente di Virologia Oncologica Università di Napoli, che inizia con un aneddoto "felino", ma i suoi motivi contro la vivisezione non si fermano certo ai sentimentalismi. Naturalmente anche le interviste a favore della sperimentazione meritano di essere lette e meditate, perchè solo in questo modo è possibile sviluppare idee davvero informate e consapevoli. 

Una schermata del blog Almonature

Vi invito dunque a prendervi il tempo di "sfogliare" il blog della Almo: c'è anche la possibilità di commentare, dando vita a un dibattito coinvolgente per l'opinione pubblica.
Qualora poi, come me, decideste che vale la pena abolire la vivisezione, non fosse altro per stimolare una vera ricerca alternativa (finchè resta la "comoda" possibilità di sperimentare sugli animali, su larga scala le alternative non attecchiscono nè vengono perfezionate)... allora ricordatevi che manca un mese alla chiusura della raccolta firme di STOP VIVISECTION e l'obiettivo del milione di firme è ancora da raggiungere: oggi siamo al 71%. Vi invito quindi a firmare (cliccate sul link riportato sopra) se non l'aveste già fatto, ma è importante anche continuare a diffondere questa iniziativa tra i vostri famigliari, amici, conoscenti... e magari anche tramite il blog.  Sul sito STOP VIVISECTION si può poi visionare un'interessante tabella che riunisce la percentuale di firme per ogni paese partecipante: ad oggi l'Italia ha raccolto l'88% delle firme che si era prefissata di raccogliere... vogliamo arrivare al 100%? Forza, manca solo un mese! 
Per le FAQ sulla vivisezione: QUI.

Tre anni di fusa!

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E quasi non mi sembra vero ma... oggi Rumore di fusa compie tre anni! E' un importante traguardo da tagliare, sul quale sinceramente non avevo assolutamente puntato al momento dell'apertura di questo blog, e posso ringraziare soltanto voi che mi leggete, commentate e mi spronate nel continuare quest'avventura! Quindi davvero grazie, grazie, grazie di cuore!!

Immagine da web
In tre anni, Rumore di fusa ha superato le 145.000 visualizzazioni, i 3300 commenti e quasi 300 post! Sono numeri che mi danno molta soddisfazione ma soprattutto mi spingono a trovare argomenti sempre nuovi e (spero) interessanti da sottoporre a voi fedeli lettori, ma anche a chi passa di qui solo per caso, cercando informazioni utili sul proprio felino domestico, su altri animali o sulle meraviglie della natura. 
Qualche curiosità sui post più letti di questo blog:
  1. Al primo posto (quasi 5000 visualizzazioni) si piazza un argomento piuttosto disgustoso, ma dagli indubbi risvolti pratici e - pertanto - sono felice di averlo scritto, per tutti coloro che si trovano alle prese con... i vermi dei gatti!
  2. Al secondo posto (4000 visualizzazioni) uno dei post più "ispirati" che credo di avere scritto... ha suscitato tanta curiosità, segno che la natura resta sempre fonte di meraviglia ed interesse: il canto delle cicale.
  3. Al terzo posto (3000 visualizzazioni) un altro post che sono davvero felice che sia letto in modo così diffuso, sperando che possa servire nei momenti "critici" a chi si trova alle prese con uno di questi animaletti in difficoltà: parlo del riccio europeo e delle informazioni per soccorrerlo al meglio nelle emergenze.
Credo che questo "podio" sia indicativo delle diverse "anime" del mio blog: non solo utilità pratica per i nostri amici animali, gatti in primis, ma anche voglia di condividere, riflettere e ammirare le meraviglie della natura. Tre anni fa, quando ho pubblicato il primo post, ero del tutto ignara degli sviluppi che avrebbe avuto Rumore di fusa e per questo vi sono davvero grata! Sono i lettori di un blog che motivano l'esistenza dello stesso e quindi i miei "tre anni di fusa" sono tutti per voi! 
GRAZIE DI CUORE!!!

La storia vera della lupa Lilith, restituita alla libertà

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E' di pochi giorni fa questa bellissima notizia: la lupa Lilith, dopo diversi mesi di cure e di riabilitazione presso il Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica – Monte Adone (in provincia di Bologna), si è ristabilita completamente ed è stata restituita alla libertà dei suoi boschi! La lupa era stata trovata, nel giugno scorso, quasi in fin di vita nel recinto delle pecore di un agriturismo bolognese... i coscienziosi proprietari, dopo essersi resi conto che la povera lupa era in seria difficoltà, hanno chiamato la polizia provinciale che li ha messi in contatto con il Centro Tutela. Lilith è quindi stata catturata e, sottoposta ai primi esami, è stato chiaro quanto gravi fossero le sue condizioni: anemica, infestata da zecche, con vertebre schiacciate, alcune recenti fratture al bacino (probabili "ricordi" di un incidente stradale) e perfino un pallino di piombo, segno di uno scampato rischio di bracconaggio da parte della povera lupa. Era l'inizio dell'estate 2013 e per lei iniziava un lungo periodo di alti e bassi, miglioramenti e gravi ricadute. Ma la forza della natura e la voglia di vivere si sono manifestate in Lilith fino a farle ritrovare completamente la forma, grazie alle costanti cure al Centro Tutela... finchè, pochi giorni fa, è stata una gioia poterla liberare, vederla correre di nuovo completamente libera, verso i suoi boschi.


In questi ultimi anni i lupi stanno fortunatamente ripopolando gli Appennini, ma resta sempre l'uomo il pericolo maggiore per questi animali. I lupi sono animali schivi ed elusivi nei confronti dell'uomo e della civilità, nonostante alcuni esemplari talvolta si avvicinino alle zone antropizzate: qui, inevitabilmente, sono maggiormente a rischio di incidenti stradali, bracconaggio o avvelenamento. Fa sorridere, per fortuna, pensare che nel caso di Lilith i primi "soccorritori" sono stati proprio i gestori dell'agriturismo, proprietari delle pecore: per una volta, il predatore era inoffensivo e vulnerabile, mentre il pastore, suo acerrimo "nemico", non ha esitato ad attivarsi per salvarla. Potete leggere tutta la storia di Lilith sulla pagina dedicata del Centro Tutela di Monte Adone, dove sono attivi diversi progetti di tutela e ricerca verso gli esotici e i selvatici, tra cui anche il "Progetto Lupo". 
Immancabile, per concludere questo post, il video (sempre del Centro Tutela) che riassume la storia di Lilith, dal suo ritrovamento alla sua liberazione: commovente e toccante, davvero non c'è cosa più bella vedere questo lupo correre di nuovo verso la libertà.


Tra i vari animali, il lupo è uno di quelli che da sempre mi affascina di più: è l'emblema della libertà e del selvaggio, ma anche della fedeltà verso i propri simili (i lupi sono "monogami" e formano coppie per la vita, inseriti in una forte gerarchia all'interno del branco)... e sono animali fortemente sociali, proprio come noi. Speriamo che l'ostilità e la diffidenza verso questo meraviglioso animale - derivanti da centinaia di anni di non sempre felice convivenza uomo-lupo - possa oggi lasciare spazio ad altri sentimenti: rispetto e attenzione in primis. E a proposito di lupi e uomini, ricordiamoci che il male vero, quello consapevole e per questo punibile, non arriva mai dagli animali. Anche se l'umanità è uscita dal cosiddetto "stato di natura", credo che purtroppo non ci siamo ancora allontanati abbastanza da quello che diceva Hobbes... homo homini lupus: "l'uomo è un lupo per l'uomo". I lupi, come Lilith, lasciamoli vivere in pace nella loro libertà.

Una stagione: l'autunno (2013 - 1)

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Accompagnati dal vento freddo del nord, magari proprio volando sulla sua "scia", sono tornati i pettirossi: avvistarli di nuovo sotto l'alloro, così da un giorno all'altro, mi ha tolto ogni dubbio... più della pioggia battente e dei cieli plumbei, più dei campi di mais mietuti, più dell'arrossarsi dei melograni, più delle sfumature dei frutteti, più del raffreddore... è stato il ritorno dei pettirossi a farmi capire che la stagione fredda è davvero iniziata.



E mentre le foglie degli alberi e le bacche invernali iniziano a colorarsi, le piante infestanti estive hanno finito il loro ciclo e si seccano, preparandosi a liberare a terra i semi tenaci... 

Una volta seccati, sarebbero adatti da rendere dorati e usare come decori natalizi!
E anche se la Natura si avvia al riposo, per il momento è ancora stagione di abbondanti raccolti:  in questi giorni i meli sono infatti carichi di frutti, e i contadini vociano tra i frutteti tutta la giornata, raccogliendo casse su casse di mele, da vendere per l'inverno. 



Un'altra attività contadina, intanto, si svolge tra i campi: si "spigola" il mais, raccogliendo tra i residui secchi del granoturco le pannocchie sfuggite dalle macchine agricole. Paciocca "spigola" il mais a modo suo... alla ricerca di topi, più che di pannocchie!


Topi in vista?
Dopo un settembre sfavillante, con giornate dal clima mite e un sole meraviglioso, ottobre ci ha letteralmente catapultati in autunno. E il meteo ci prepara a un nuovo peggioramento nelle prossime ore, con addirittura l'arrivo di aria artica e clima invernale al nord Italia... che dire? 

Una piccola battuta per gli appassionati, come me, di Game of Thrones...
Considerato questo, come potete vedere Paciocca è già (ehm...) vistosamente pasciuta: da diverse settimane il suo appetito infatti è nettamente aumentato, segno che il freddo imperverserà a lungo. Prepariamoci dunque e... buon autunno a tutti!

Gregory Berns: i cani si emozionano come gli esseri umani

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Di pochi giorni fa è la notizia che conferma ciò che ciascun padrone di un cane sperimenta ogni giorno: il più fedele amico dell'uomo prova emozioni al pari dell'essere umano. Il dott. Gregory Berns, neuroeconomista all'Università Emory negli Stati Uniti, ha appunto condotto una ricerca volta a scoprire se e quanto il cervello canino rispondesse agli stimoli in modo analogo al cervello umano. Il risultato ha confermato che i cani si emozionano allo stesso modo degli umani, in particolar modo dei bambini. Non si tratta di una ricerca basata sull'osservazione del comportamento dei quadrupedi, bensì sull'attivazione di specifiche zone neurali di fronte agli stimoli di vario tipo. Per le sue ricerche, il dott. Berns ha infatti sottoposto a risonanza magnetica alcuni cani, tra cui la sua trovatella Callie: di fronte a determinati input, nel cervello canino si attivano zone analoghe a quelle che si attivano nel cervello dell'essere umano, specialmente in quello dei bambini. I risultati del dott. Berns sono stati pubblicati recentemente in questo libro: How Dogs Love Us (Come i cani ci amano).

Spero sia tradotto presto anche in italiano!
Potete anche vedere il video che vi mostra il dott. Berns, la sua equipe e i cani alle prese con le ricerche: a scanso di equivoci, per mostrarvi anche come i cani siano stati trattati con amore e rispetto. Grazie a queste ricerche si è scoperto che, ad esempio, muovendo le mani in un modo che il cane associa a carezze e eventi piacevoli, si attiva una zona cerebrale chiamata "nucleo caudale", la stessa che si attiva negli uomini nel momento in cui proviamo gioia e piacere. Vi lascio i link per leggere l'articolo originale sul New York Times oppure questo approfondimento in italiano "Anche i cani sono persone?", che ho trovato ben dettagliato anche su come si è svolta la ricerca.
E per chiudere questo post, vi lascio un video azzeccatissimo, che gira da un pò sulla rete e ha già fatto "impazzire" tante persone... cagnolini che si addormentano, appunto, proprio come bambini grazie a una ninna-nanna:


I cuccioli sono sempre fonte di grande tenerezza, ma in questo caso è impareggiabile vedere questi cagnolini addormentarsi solo grazie a una ninna-nanna... E' l'ennesima ed ulteriore conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che tra esseri umani ed animali c'è un confine molto più labile di quanto spesso ammettiamo.

Black Cat parade: vi aspetto a Italia in Miniatura con i vostri mici neri!

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Panterini e panterine di tutta Italia, unitevi: è il vostro momento! Nel weekend di Halloween, tutti i vostri gatti neri sono attesissimi alle iniziative in programma per la "Black Cat Parade", una serie di eventi pro-gatto nero promossi da Pethotels e Italia in Miniatura. Il fine è uno solo: sfatare il pregiudizio che ancora vede il micio nero come portatore di sfortuna... e quale miglior modo per farlo, se non rendere protagonisti proprio i vostri gatti? Ecco quindi in programma un Gattoraduno a premi per soli gatti neri, un premio Eleganza e un premio Stregatto: la partecipazione è gratuita e riservata ai panterini o ai mici che abbiano il manto nero per almeno il 90%. Io in particolare vi aspetto al Gattoraduno, dal momento che farò parte della giuria!


Ecco nel dettaglio le iniziative aperte ai vostri mici, nell'ambito della Black Cat Parade:
- il Gattoraduno a premi di sabato 2 novembre a Italia in Miniatura, ore 15.00: mostra felina aperta a tutti i panterini e ai loro amici umani. Una giuria di qualità, di cui faccio parte, valuterà la coppia micio-umano migliore: il premio per il vincitore del Gattoraduno sarà un soggiorno a Cortina per due persone (con la possibilità di portare il proprio gatto) in un bellissimo hotel pet friendly 4 stelle.
-  Il premio Eleganza, come dice il nome, verrà assegnato, sempre attraverso una giuria qualificata, al gatto più elegante tra quelli in gara.
- Il premio Stregatto invece verrà estratto a sorte tra tutte le coppie gatto/padrone che decideranno di farsi una foto a tema Halloween. Verrà allestito un Photo Corner "stregato" in viale Ceccarini, a Riccione, dove chi arriva con il proprio micione nero potrà farsi una bella foto ricordo della giornata.

 
L'assegnazione di tutti e tre i premi è prevista per domenica 3 novembre a Riccione, a partire dalle 15.30.

Come iscrivere il vostro micio nero e voi a una, due o tutte e tre competizioni della Black Cat Parade? Potete farlo compilando questo modulo on-line. Ricordo che la partecipazione è gratuita, così come sarà gratuito l'ingresso a Italia in Miniatura per ogni coppia micio-padrone. E' necessario portare con sé il libretto sanitario aggiornato con le vaccinazioni.


La Black Cat Parade, per sfatare ogni superstizione contro il micio nero, è promossa da Italia In Miniatura, il famoso parco tematico costituito daoltre 270 meraviglie architettoniche italiane ed europee, minuziosamente riprodotte in scala, e da Pethotels, il sito nazionale dedicato a coloro che viaggiano in compagnia di animali domestici, ricco di informazioni con news, eventi e mostre. Quest'iniziativa si inserisce nella più vasta manifestazione "Riccione Mi Strega" dedicata ad Halloween, dal 31 ottobre al 3 novembre prossimi, quando la città di Riccione "si vestirà" a tema tra zucche, ragnatele, streghette, fantasmi e molto altro ancora... per il divertimento dei giovani fino alle famiglie con bimbi.


Quindi mi raccomando, se il vostro micio nero ha un carattere socievole e mansueto ed è già abituato a viaggiare con voi... non fatevi sfuggire questa simpatica iniziativa!

 

Buon weekend a tutti voi e, naturalmente, evviva i gatti neri!

"Il bassotto e la Regina" di Melania Mazzucco

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La lettura che vi propongo oggi è "Il bassotto e la Regina" di Melania Mazzucco, favola dal "sapore esopeo" che ha per protagonisti animali e uomini impegnati nel vivere le loro rispettive vite che, di tanto in tanto, si intrecciano le une con le altre. I personaggi animali sono principalmente cani: Platone il bassotto dal cuore puro, pronto a sacrificarsi per gli altri; Regina la levriera afghana, bellissima e fiera che così poco sa della vita; Tyson e Monzón i pitbull, educati ad essere aggressivi verso il mondo e fedeli al loro padrone, traditi infine proprio da quest'ultimo. La voce narrante è affidata ad un arguto pappagallo, che tutto osserva con occhio critico e intelligente; mentre una tartaruga leopardo, chiamata Leo, impersona una presenza saggia e onnipresente, a metà tra la voce della coscienza e una sorta di angelo custode, che interviene solo quando i personaggi hanno compiuto il loro percorso. Il racconto è imperniato sull'amore del bassotto Platone per la splendida - ma altezzosa e sfuggente - Regina, la quale si ritrova suo malgrado ad essere oggetto di traffico illegale di animali: da questa situazione di partenza, la storia si dipanerà attraverso varie vicende, chiudendosi in un lieto fine che onestamente non è scontato.


I personaggi umani vengono dipinti con poche ma essenziali pennellate: il padrone del bassotto è Yuri, studente di filosofia che, al di là di ogni teoria libresca studiata tra le mura del suo piccolo appartamento, solo quando conosce Ada, innamorandosene, si impegnerà davvero a costruire la propria vita. Poi c'è "Il Tatuato", padrone dei pitbull e commerciante illegale di animali, che si renderà conto della brutalità delle proprie scelte solo dopo averne commesse troppe.
Si tratta di una storia solo apparentemente favolistica, per nulla infantile e capace di parlare ad ognuno di noi, perchè non solo ritroviamo tanta (cattiva) umanità nel Tatuato, ma anche nella "prima" Regina, che guarda più all'apparenza che alla sostanza delle cose, si pone con un'ingenuità presuntuosa rispetto alla vita e ne pagherà le conseguenze. I personaggi più puri sono Yuri e Ada, giovane coppia alla prese con le difficoltà della vita, ma soprattutto Platone, capace di amare con una generosità fuori dal comune e per questo in grado di uscire pulito da ogni situazione, anche quelle più difficili. E' una "favola di formazione", se così si può dire, perchè tutti i personaggi compiono un proprio percorso, fatto di scelte grandi e piccole, ma soprattutto di presa di consapevolezza verso ciò che è giusto e sbagliato. E la tartaruga Leo che, come dicevo prima, è insieme voce della coscienza e angelo custode, non a caso interviene solo quando le scelte buone sono già state prese, nell'intimità del proprio cuore. Per la serie: non aspettiamoci il bene, se prima non siamo noi a sceglierlo e perseguirlo. Arricchiscono questa bella favola, che tanto può dirci sulla realtà, le illustrazioni di Alessandro Sanna.

Incontrando una mantide religiosa

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E' un tiepido pomeriggio d'ottobre, il momento della giornata in cui la luce si fa più dolce, le ombre si stemperano, morbide, nella campagna dipinta dalla stagione di arancio, rosso e brunito. Una placida brezza, ancora sorprendentemente mite, rievoca quasi una parentesi estiva: giusto il tempo di quell'ora incantata, a metà del pomeriggio. Sono appena tornata a casa, dopo una settimana insolitamente piacevole: leggero il cuore, la testa libera di vagare sui capricci della brezza autunnale, lo sguardo va a cogliere e raccogliere ogni scintilla di luce scappata dalle fronde colorate, nella loro danza autunnale. 
Sto per entrare in casa, quando i miei occhi si fermano su un preciso dettaglio, verde, assolutamente fuori posto. 


E' una foglia striminzita, ma così verde, posata sulla scatola delle mie scarpe nel grande magazzino polveroso e grigio. Una foglia troppo verde, troppo bella, troppo viva: una mantide religiosa. 
E' come stropicciata, le zampette avvolte da diversi fili di ragnatela: si coglie che è avvilita. Una posizione così poco dignitosa non si addice, a Lei, splendida quanto letale predatrice di altri insetti, piccolo gioiello della Natura, profeta* del regno invertebrato. Forse è stata la mia gatta a portarla in magazzino, magari trasportandola tra le fauci delicatamente socchiuse, umiliando il regale portamento della mantide, che poi si è rifugiata tra le scatole da scarpe. Bisogna rimediare! Prendo la scatola e la porto fuori, nell'accogliente luce pomeridiana. La accosto a una grande foglia di Ficus Elastica - è la mia offerta di pace - e attendo, speranzosa, che la proposta alletti la mantide. Senza troppi indugi, ma con nobile calma, la nostra amica conquista la foglia. 


La osservo, mi osserva. Sembra davvero guardarmi, con quel capo triangolare e occhiuto, che muove con fare alieno ma, allo stesso tempo, così universalmente famigliare. Mi vede, forse ha paura di me?, penso, vedendola stare rigida per qualche istante. Credo quasi di cogliere la sua tensione nei miei confronti. 
Ma è un attimo, forse la mantide ha colto a sua volta la mia inoffensività, perchè inizia a muovere il capo e le taglienti mandibole, pulendosi le zampette e le lunghe antenne con calma, cura e assennatezza. Mi ricorda tremendamente un gatto: la stessa dedizione, lo stesso criterio, quasi gli stessi movimenti, mentre si passa le zampe raptatorie dietro il capo, come fanno i felini per pulirsi le orecchie.
Sorrido, penso che è incredibile come le creature viventi siano così diverse e così simili. Il tempo di scattare qualche foto alla mantide, che ha già recuperato il suo fiero aspetto e si è pulita dai fili di ragnatela, e capisco che è il momento di entrare davvero in casa, lasciando l'insetto alla sua vita, io tornando alla mia.
Il pomeriggio, rimasto sospeso per quei minuti di incontro straordinario, può proseguire, e il sole inizia a diventare sempre più grande, avviandosi verso l'Ovest.

*Il nome mantide deriva dal greco mantis, cioè profeta, per la sua tipica posizione delle zampette, come in raccoglimento religioso.


Ho voluto raccontarvi del mio incontro con questa mantide religiosa perchè mi ha delicatamente emozionata, come solo questi eventi sanno fare... nella speranza di trasmettere anche a tutti voi lettori la meraviglia di un insetto, compiuto capolavoro della Natura, come la mantide religiosa. Credo sia tra gli invertebrati più belli e affascinanti in assoluto, molto conosciuto per le sue abilità predatorie nei confronti degli altri insetti, ma anche per il cannibalismo post-nuziale della femmina nei confronti del maschio. La mantide femmina infatti, dopo l'accoppiamento, divora il compagno: si tratta di una vera e propria necessità, per soddisfare un aumentato bisogno di proteine per la produzione delle uova. Le mantidi vengono anche allevate, segno dell'inconfutabile fascino che esercitano da sempre su noi uomini; interessante è notare che, quando la femmina è ben nutrita (come in cattività) e quindi non necessita di un surplus di proteine, dopo l'accoppiamento può risparmiare il maschio. In natura non esiste crudeltà gratuita: tutto risponde a necessità biologiche!


Quella che ho incontrato è la comune mantide europea, ma ne esistono tanti altri tipi: alcune sono belle come orchidee, altre talmente mimetiche da sembrare vere foglie o rametti. La mantide, se si sente in pericolo, assume un altro comportamento che ricorda quello del gatto: "l'atteggiamento terrifico", ovvero aumenta le sue dimensioni aprendo le ali, simulando di essere molto più grande di quanto non sia. Pare che oltre a questo "gonfiarsi", la mantide minacciata emetta anche una sorta di soffio, "fff fff": davvero come un gatto! Questi due animali hanno più somiglianze di quanto avrei mai pensato. Una mantide in "atteggiamento terrifico", che forse dovrebbe spaventare i predatori, a me sembra solo ancora più bella!

Immagine da web, tratta da QUI (interessante forum sulla mantide, tra l'altro)
Per chiudere questo post, che spero vi sia piaciuto tanto più se non amate gli insetti, vi lascio un breve video di Geo&Geo dedicato alla mantide religiosa, dove potrete vedere alcuni esemplari davvero molto belli, non italiani:


A molta gente gli insetti suscitano fastidio o addirittura ribrezzo, mentre altre persone - come me - trovano affascinanti queste incredibili creature, che rendono vivo ogni angolo del nostro giardino. Quella che vi ho raccontato è una storia per tutti - amanti o no degli insetti - perchè anche negli incontri imprevisti tra due specie viventi che non hanno nulla a che fare l'una con l'altra, si ritrova la meraviglia della vita.

I gatti di zucchero di Barbara Perego... aspettando la Black Cat Parade!

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Mentre su siti, blog e quotidiani on-line impazzano gli articoli dedicati ad Halloween, una festa su cui mi soffermerò presto a riflettere insieme a voi, oggi invece ho il piacere di mostrarvi i gatti di Barbara Perego, famosissima ed eccellente cake designer, in grado di dare vita a vere e proprie dolci sculture! Ed ecco a voi alcuni cupcake miciosi e un bellissimo "micio di Halloween"... Non sono creazioni deliziose, in tutti i sensi?

Cupcake di Barbara Perego. Fonte QUI
Micio di Halloween di Barbara Perego. Fonte QUI
Sarà proprio Barbara Perego una degli ospiti illustri attesi alla Black Cat Parade, la manifestazione a favore dei gatti neri: in particolare lei sarà presente domenica 3 novembre a Riccione, accompagnata dalle sue creazioni a tema Halloween e creando appositamente per i visitatori alcuni dolcetti a forma di gatto. Ecco Barbara attorniata dalle sue "spaventose" delizie... ma se andate sul suo sito internet potrete ammirare anche una torta dedicata uno dei film migliori di sempre: "Dracula di Bram Stoker" diretto da Francis Ford Coppola, un capolavoro che oltrepassa il genere orrorifico e tocca vertici di poesia e romanticismo unici.

Barbara Perego. Fonte QUI
Avete iscritto il vostro micio nero agli eventi della Black Cat Parade, per sfatare il pregiudizio e le superstizioni contro i nostri panterini? Vi ricordo che farò parte, in qualità di pet-blogger, della giuria che decreterà il vincitore del Gattoraduno del 2 novembre, a Italia in Miniatura. Insieme a me ci saranno in giuria: la speaker radiofonica di Radio Icaro Rubicone Veronica Giannini (presidente di giuria), Maria Pia Travagli diRimini Aquarium Zoo e Laura Metalli, responsabiledel sito Pethotels.it. Per iscriversi gratuitamente con il proprio felino nero alla manifestazione, ecco il link
C'è da lanciare, tutti insieme, l'importante messaggio che il gatto nero è una creatura elegante e bellissima, che non ha niente a che fare con ignoranti superstizioni che l'hanno descritto, per secoli, come porta-sfortuna.
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